Il Secolo XIX
Mentre nei vigneti del Dolcetto di Ovada DOP il controllo dei viticoltori tra le vigne è quotidiano per non lasciare nulla al caso e al meteo, e correggere in tempo eventuali anomalie, i vignaioli consorziati (nel giovane Consorzio dell’Ovada), guardano avanti. «Nel senso – dice il presidente del Consorzio dell’Ovada DOCG, Italo Danielli – che è giunto il momento di guardare oltre per il rilancio di questa produzione vitivinicola d’eccellenza. Abbiamo pensato che non ci fosse niente di meglio che la gastronomia di prestigio». E così in comune a Ovada, tra viticoltori del Dolcetto di Ovada DOP e ristoratori di prestigio, con il beneplacito e l’avallo dell’amministrazione comunale, è nato “Menu Ovada”.
Vino regale e cibo di rango: si parte a breve. L’idea guarda anche all’Expo di Milano del prossimo anno e al flusso turistico di cui potrà beneficiare l’Alto Monferrato Ovadese con una serie di pacchetti per convincere a “fare un passo” tra le colline monferrine. “Menu Ovada” è un accordo perché il Dolcetto di Ovada DOP dei tanti produttori del consorzio (nutrito il numero delle bottiglie delle varie cantine per garantire la scelta), sia presente in abbinamento ad un piatto speciale incentrato su questo vino e rispecchi un’antica ricetta che metta in evidenza l’eccellenza della gastronomia del territorio.