Uno studio triennale del Consorzio Garda DOC dimostra come le coperture vegetali con piante nettarifere favoriscano la biodiversità e il controllo biologico nei vigneti.
Il Consorzio Garda DOC ha condotto una sperimentazione triennale per valutare l’effetto di una copertura vegetale a base di piante nettarifere sulla biodiversità funzionale in un vigneto condotto a difesa integrata nella zona di produzione del Garda.
L’intervento è stato realizzato su un vigneto Merlot a Sona (VR), suddiviso in tre tesi sperimentali: gestione con sfalci frequenti dell’inerbimento spontaneo, inerbimento spontaneo lasciato andare a fioritura e inerbimento controllato con miscuglio di piante nettarifere seminato in autunno e rullato in primavera.
La semina del miscuglio è stata eseguita il 26 ottobre 2023 alla dose di 120 kg/ha; la miscela comprendeva veccia comune (Vicia villosa), favino (Vicia faba), trifoglio incarnato (Trifolium incarnatum), avena (Avena sativa) e facelia (Phacelia tanacetifolia).
Metodologia di monitoraggio
Il monitoraggio ha previsto rilievi floristici e più tipi di campionamento faunistico: trappole cromotropiche gialle esposte per periodi quindicinali, aspirazioni entomologiche su 20 m di interfilare (1 minuto) e prelievi fogliari per lo studio dei fitoseidi (10 foglie per ripetizione). I rilievi sono stati eseguiti in più date tra aprile e giugno 2024 (BBCH 16–73).
Risultati principali
I risultati principali mostrano che le parcelle lasciate fiorire e quelle con miscuglio di nettarifere presentano una biodiversità complessiva di artropodi maggiore rispetto alle parcelle soggette a sfalci frequenti.
Le differenze sono risultate statisticamente significative nelle analisi basate sulle aspirazioni entomologiche, con un numero di individui utili (predatori, parassitoidi e impollinatori) più elevato nelle tesi “fiorito” e “nettarifere”. Le cromotrappole hanno evidenziato differenze significative limitate a specifici periodi di campionamento.
L’analisi sul complesso dei fitofagi ha rilevato una maggiore presenza relativa nella tesi “fiorito”, attribuita a specie legate alla vegetazione erbacea degli interfilari; tuttavia questo incremento non è risultato costante per tutte le metodologie di campionamento.
Per quanto riguarda i nemici naturali, sono risultate più abbondanti le categorie di parassitoidi e alcuni gruppi di predatori nelle tesi con fioriture più consistenti. Per gli acari predatori (fitoseidi) la relazione riporta differenze nella densità media di forme mobili per foglia tra le tesi indagate. La composizione delle specie di fitoseidi è risultata dominata da Kampimodromus aberrans, con presenza minore di Amblyseius andersoni soprattutto nelle parcelle con nettarifere; tali dati sono stati ottenuti mediante analisi microscopiche e identificazioni tassonomiche standard.
Considerazioni conclusive
Le conclusioni della relazione sottolineano che la presenza di piante nettarifere e, più in generale, la gestione della copertura vegetale influenzano positivamente alcuni indicatori di biodiversità funzionale, contribuendo a mantenere equilibri naturali e a potenziare il controllo biologico conservativo.
Si raccomanda tuttavia un approccio mirato nella scelta delle specie (piante “selettive”) per evitare di favorire fitofagi indesiderati; le infrastrutture ecologiche vanno considerate come parte di una strategia di gestione integrata e non come soluzione unica ai problemi fitosanitari.
Fonte: Consorzio Garda DOC