Nella lista UE dei controdazi USA da 95 miliardi anche whisky, suv e Boeing. Von der Leyen: serve un accordo. Intanto il il primo accordo di Trump è con Londra.

La Commissione europea ha presentato ieri una lista di beni americani a cui imporre dazi nel caso in cui l’attuale trattativa commerciale con gli Stati Uniti non vada in porto.

Le misure, che ora andranno valutate dai Paesi membri, hanno un valore di circa 95 miliardi di euro. L’obiettivo non è solo di prepararsi al peggio, ma anche di influenzare il negoziato in corso. Significativo è il fatto che per ora l’Unione europea non intenda colpire i servizi, limitandosi alle merci.

«I dazi stanno già avendo un impatto negativo sull’economia mondiale – ha spiegato ieri in un comunicato la presidente della Commissione europea Ursulavon der Leyen -. L’Unione europea rimane pienamente impegnata a trovare soluzioni negoziate con gli Stati Uniti (…). Allo stesso tempo, continuiamo a prepararci a tutte le evenienze e la consultazione avviata (con i Paesi membri, ndr) ci aiuterà a orientarci in questo compito necessario».

L’elenco pubblicato ieri comprende una lista di merci: dalle auto agli aerei, dalle apparecchiature elettriche alle batterie, dagli elettrodomestici ai prodotti agricoli e alimentari come gli alcolici, tra cui il vino e il whisky. Ancora incerte le aliquote che verrebbero applicate. La Commissione si sta inoltre consultando con i Paesi membri su possibili restrizioni ad alcune esportazioni europee di rottami d’acciaio e prodotti chimici verso gli Stati Uniti per un valore di 4,4 miliardi di euro.

La Commissione ha anche annunciato il ricorso alla Wto contro le misure commerciali imposte da Washington.

Sempre ieri, lo stesso esecutivo comunitario ha annunciato che si rivolgerà all’Organizzazione mondiale del commercio contro le misure commerciali imposte dagli Stati Uniti. L’esecutivo comunitario ha denunciato da parte americana «una flagrante violazione delle regole Wto» e intende «ribadire l’importanza del rispetto delle norme internazionali».

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Firmata l’intesa Usa-Gb sul commercio. Fino a ioomila auto prodotte nel Regno Unito pagheranno dazi del 10% negli Usa (dal 27,5%), azzerate le tariffe su acciaio e alluminio. Resta la tariffa di base del 10%.

Sia Trump che il primo ministro Keir Starmer hanno salutato una «grande intesa» sia per Washington che per Londra, destinata a liberare da barriere l’interscambio bilaterale e promuovere nuove partnership, dalla tecnologia alla sicurezza. Londra ottiene sconti sulle tariffe imposte dagli Stati Uniti, anche se rimane soggetta al balzello universale del 10%; l’amministrazione Trump rivendica inedito accesso ai mercati del Regno Unito, in prodotti agroalimentari e industriali.

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Fonte: Il Sole 24 Ore