Intervento del Presidente Origin Italia Cesare Baldrighi tenutosi in occasione della II Conferenza internazionale sulle Indicazioni Geografiche “Worldwide Perspective on Geographical Indications” tenutasi a Roma dal 18 al 21 febbraio 2025
Il sistema italiano delle Indicazioni Geografiche rappresenta molto più di un semplice valore economico: è un modello di tutela, identità e sviluppo territoriale. Rafforzare e promuovere questo patrimonio, sia a livello nazionale che internazionale, è una priorità strategica per il futuro del settore agroalimentare. L’evoluzione delle IG in Italia è stata significativa, ma il percorso di consolidamento è ancora in corso. Origin Italia, che rappresenta 85 Consorzi di tutela – circa il 50% delle denominazioni di origine italiane – testimonia il cammino fatto finora e l’importanza di strutture organizzative solide per garantire una gestione efficace e una crescita sostenibile.
Le IG non possono essere solo un’etichetta
La protezione legale e la regolamentazione internazionale sono elementi fondamentali delle IG, ma da sole non bastano. Senza una forte organizzazione che unisca gli operatori in un obiettivo comune, le IG rischiano di rimanere un semplice marchio, privo di un reale impatto sul territorio e sul mercato. L’Italia è stata tra i primi Paesi ad adottare le normative europee sulle IG, ma la vera sfida oggi è creare una coesione effettiva tra i produttori. La mancanza di un’organizzazione strutturata impedisce di sfruttare appieno il potenziale delle denominazioni di origine, ostacolando la loro capacità di competere a livello globale.
Dall’interesse individuale al bene comune
Un esempio virtuoso è quello del Consorzio del Grana Padano, dove produttori di diversa scala – dalle piccole aziende familiari alle grandi imprese – hanno scelto di collaborare per rafforzare il mercato del prodotto. Questa scelta dimostra come la coesione tra i produttori sia la chiave per affrontare le sfide del settore e creare opportunità di sviluppo sostenibile. Il valore delle IG non si misura solo in termini economici, ma anche attraverso:
- la tutela della biodiversità,
- la protezione del territorio e del paesaggio rurale,
- la conservazione delle tradizioni locali,
- il beneficio socioeconomico per le comunità.
Senza una governance solida e condivisa, questi aspetti rischiano di essere compromessi.
Investire nella comunicazione e nella promozione
A oltre 30 anni dall’introduzione del regolamento europeo sulle IG, solo il 25% dei consumatori europei conosce realmente il valore di questi prodotti. Questo dato evidenzia la necessità di un impegno più incisivo nella comunicazione e nella promozione. Le campagne di sensibilizzazione richiedono risorse che i singoli produttori non possono sostenere autonomamente. Per questo motivo, le aziende più strutturate stanno investendo nei Consorzi di tutela, unendo forze e risorse per rafforzare l’identità e la competitività delle IG.
Il ruolo delle istituzioni e il futuro delle IG
Affinché il sistema delle IG possa consolidarsi, è fondamentale un supporto iniziale da parte delle istituzioni. La normativa europea parla di gruppi di produttori, mentre in Italia si fa riferimento ai Consorzi di tutela: il concetto di base rimane lo stesso, ossia la necessità di strutture organizzative capaci di gestire e promuovere efficacemente le IG. Un sostegno economico nella fase iniziale può rappresentare una spinta decisiva per incentivare la coesione tra i produttori. Una volta compresi i vantaggi di un sistema organizzato, le IG possono diventare autosufficienti e rafforzarsi autonomamente nel mercato globale.
Un modello di qualità da esportare
Le IG non sono solo una certificazione, ma una vera e propria filosofia produttiva, che unisce qualità, sostenibilità e valorizzazione del territorio. Diffondere questa cultura a livello internazionale significa rafforzare l’intero settore agroalimentare italiano, rendendolo ancora più competitivo. Un aspetto cruciale è la governance dei Consorzi di tutela, da cui dipendono:
- la difesa economica delle IG,
- il sostegno alle comunità locali,
- le strategie commerciali e di marketing.
Senza una gestione efficace e una strategia di crescita chiara, le IG rischiano di non esprimere il loro pieno potenziale. Il futuro di questo settore dipende dalla capacità di adattarsi alle sfide del mercato globale, mantenendo al contempo un forte legame con i territori d’origine. Le IG sono un modello di eccellenza riconosciuto a livello internazionale, ma per renderlo ancora più forte e competitivo è necessario un impegno congiunto tra produttori, istituzioni e consorzi.
Cesare Baldrighi, Presidente oriGIn Italia
Fonte: Consortium 2025_01