Agrisole
Sembra un confronto fra Davide e Golia. Ma non è così. Nel periodo gennaio-settembre 2012 l’export alimentare ha raggiunto quota 17,8 miliardi e ha messo a segno un +7% sullo stesso periodo 2011. Ne esce un taglio di tre punti rispetto al +10% registrato a consuntivo 2011. Intanto, l’export complessivo del paese si è fermato a +3,5%, con un calo di quasi otto punti rispetto al 2011 (+11,4%).
La capacità di tenuta dell’alimentare, perciò, è stata nettamente migliore in un anno difficile come il 2012. A livello di settori, alcuni hanno svettato con incrementi a due cifre rispetto al gennaio-settembre 2011. In particolare l’alimentazione animale (+17,8%) e il molitorio (+15,2%), spinti in gran parte dalla bolla delle commodity e dai maggiori costi di produzione.
Brillanti anche le «acque minerali e gassose» (+17,3%) e il caffè (+14,5%). Buoni i trend di: birra (+10,9%), dolciario (+10,4%) e trasformazione della frutta (+10,2%). Il passo del comparto leader dell’export, il vino, è stato apprezzabile (+7,6%) e ha coperto oltre un quinto (il 20,1%) dell’export alimentare totale.
20120122_Agrisole.pdf