Per finanziare il fondo anticrisi previsto dall’ultima riforma PAC, anche nel 2017 sarà applicata una riduzione lineare degli aiuti diretti ai produttori dell’1,36%. Nei giorni scorsi la Commissione europea ha adottato la proposta di regolamento sull’applicazione della disciplina finanziaria a carico del bilancio della PAC relativo all’esercizio 2017, meccanismo ideato per garantire la disponibilità della riserva di crisi (450,5 milioni nel 2017) nell’ambito del bilancio pluriennale 2014-2020. La proposta prevede una riduzione dell’1,36% dei pagamenti diretti PAC superiori a 2mila euro (a eccezione dei pagamenti per gli agricoltori della Croazia). Il tasso di riduzione degli aiuti è leggermente inferiore a quello applicato lo scorso anno (pari all’1,39% per costituire una riserva di crisi di 441,6 milioni).
Le regole sul bilancio UE prevedono che la Commissione presenti la proposta sull’applicazione della disciplina finanziaria ogni anno entro la fine di marzo. Consiglio e Parlamento europeo avranno tempo fino al 30 giugno per esprimersi. In mancanza di accordo, sarà la Commissione a fissare il tasso di riduzione dei pagamenti diretti. Dalle prime stime sull’ammontare dei pagamenti diretti e le spese per le misure di gestione dei mercati contenute nel progetto di bilancio per il 2017, il massimale previsto per le spese del Feaga (il Fondo europeo agricolo di garanzia) non rischia di essere superato. Non dovrebbero quindi essere necessari ulteriori tagli, ma a oggi non si possono nemmeno escludere. A ottobre la Commissione presenterà la lettera rettificativa al progetto di bilancio 2017, con la quale potrebbe comunque aggiornare anche il tasso di disciplina finanziaria (c’è tempo comunque fino al 1° dicembre). I risparmi generati dalla disciplina finanziaria ancora disponibili alla fine dell’esercizio finanziario all’interno del bilancio del Feaga, comprese quelle per la riserva di crisi, vengono poi rimborsate agli agricoltori, ma, alla luce delle sempre più frequenti crisi dei mercati agricoli, si tratta di un’eventualità abbastanza remota.
Fonte: Il Sole 24 Ore