Italia Oggi

Arrivare all’Expo 2015 con un marchio identificativo della produzione nazionale, che prenda come esempio l’esperienza delle produzioni di qualità certificata (DOP). Per poi promuoverlo durante i sei mesi di esposizione universale. Rientra fra le sette azioni previste nel protocollo di intesa «Per la partecipazione dell’Agroalimentare italiano all’Expo 2015» fermato, a Roma, dal ministro delle politiche agricole Maurizio Martina con Giuseppe Sala, commissario unico del Governo per Expo Milano 2015, e Diana Bracco, commissario generale del padiglione Italia, la promozione del marchio unico per l’agroalimentare italiano.

Un percorso già iniziato e previsto nel Collegato agricolo alla legge di stabilità, a cui Martina vuole dare una decisa spinta. «Nel collegato c’è già allo studio un marchio per la produzione che rispetti le normative europee», ha detto. «Bisogna solo verificare se esistono le condizioni per farlo, ma penso che l’Italia possa tranquillamente farlo e proporlo partendo dall’esperienza delle DOP». Con l’accordo firmato inizia la fase operativa per la partecipazione del settore agroalimentare all’esposizione di Milano, partendo da una serie di linee progettuali individuate dal Mipaaf come fondamentali per garantire il protagonismo dell’agricoltura.

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