CorrierEconomia – Corriere della Sera

Oltre cento milioni di investimenti per un impianto high-tech unico al mondo e una lista di nuovi prodotti per allargare il core business: sembra il piano industriale di un’industria manifatturiera invece è quello di un consorzio di produttori della Mela Val di Non DOP. Ma Melinda è più di un organizzazione di frutticultori, è un azienda con un marchio diventato così forte da essere un caso di studio internazionale. «Lo scorso anno il nostro fatturato è arrivato a 282 milioni – racconta il presidente del consorzio Michele Odorizzi – e le esportazioni hanno superato il 30%.

In origine ci eravamo uniti per affrontare il mercato italiano ma ora stiamo esportando in 50 paesi, in Europa, Nord Africa, Emirati Arabi, Egitto, Qatar e persino nel Sud Est Asiatico. Nei paesi del nord Europa sigliamo partnership con le maggiori catene distributive, in alti paesi invece ci rivolgiamo ai grossisti».

Melinda nasce come consorzio di produttori nel 1989 ma negli anni diventa una vera e propria azienda che centralizza le funzioni di lavorazione, qualità, acquisti, marketing e vendita fino ad assumere i dipendenti delle cooperative socie. Oltre 1.200 dipendenti, l’80% dei quali donne, lavorano nei cinque reparti con gestione centralizzata. «Dire che abbiamo salvato l’economia della regione è esagerato commenta Odorizzi – però il nostro contributo è fondamentale, la nostra produzione di mele rappresenta il 60% di quella di tutto il Trentino e il 15% di quella italiana.
corriere_della_sera_12.pdf