Italia Oggi

In difesa degli aiuti all’italiana: ok il sostegno alle piccole imprese e alle associazioni. Massima semplificazione dell’applicazione delle procedure, coordinamento tra Regioni e enti lungo tutta la filiera, tenere alta la guardia quando si tratta di tutela del made in Italy. Sono le raccomandazioni della Corte dei Conti italiana intervenuta per rispondere, con un documento diffuso ieri, ad alcuni rilievi della Corte dei conti europea in materia di Ocm Vino

(la regolamentazione unica europea del settore vitivinicolo). Dall’analisi dell’audit europeo e delle considerazioni finali, la Corte italiana auspica una maggior presenza del made in Italy sui mercati stranieri, oggi focalizzata su pochi brand e tipologie, e un miglioramento degli aspetti legati all’applicazione dei contributi comunitari per il settore del vino. Come ricorda la Corte, «l’obiettivo primario dell’Ocm vino è quello di riportare in equilibrio l’offerta e la domanda nel settore» ed è per questo che «si è voluto mantenere una forte specificità settoriale all’Ocm». I Paesi europei che maggiormente hanno beneficiato dei fondi comunitari, dal 2009 ad oggi, sono stati Francia con 1,46 milioni di euro, Italia 1,84 milioni e Spagna, 1,84 milioni, che assorbono da soli, più del 78% dei fondi per la qualificazione del settore vino. La relazione della Corte prende in esame anche alcune osservazioni dell’audit europeo riguardo al «Comitato per la strategia e il coordinamento»

ITALIA_OGGI_2_9.pdf

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