Nell’epoca del mordi e fuggi e delle fortune economiche che si creano (e distruggono) talvolta nell’arco di un mattino, ieri alla Luiss è stato celebrato il tempo che scorre lento. L’occasione, promossa dalla Fondazione Italiana Sommelier, è stato l’undicesimo Forum della cultura del vino, con la partecipazione del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Più che di vitigni e terroir sì è parlato del «pensare artigiano» e dell’elemento più prezioso in agricoltura, il tempo.
Produrre vino – ha spiegato il piemontese Angelo Gaja, sicuramente il più noto dei vignaioli italiani nel mondo – «richiede capacità di capire il senso del tempo. Servono dieci mesi di speranze, passione, emergenza per arrivare ogni anno alla vendemmia. E dopo la raccolta delle uve, l’affinamento in cantina dei rossi richiede almeno altri quattro anni per raggiungere la maturazione». Ma le preoccupazioni non mancano e se ne è fatto interprete il presidente Mattarella.
«La speranza é che l’improvvida stagione di minaccia dei dazi – ha detto il capo dello stato Mattarella – non abbia un eccessivo sviluppo e non crei difficoltà». La viticoltura, ha aggiunto, «dimostra la capacità di superare la competizione, di vincerla e di prevalere. Ogni economia di ogni Paese ha sempre da guadagnare dai mercati aperti e questo settore dimostra, come tanti altri, come i nostri produttori abbiano sempre da guadagnare da mercati aperti perché hanno il coraggio di affrontare la concorrenza e di vincere nella competizione».
Fonte: Il Messaggero