«Quanto costa essere sostenibili? Poco». È quasi sorpreso per la domanda Giorgio Pizzolo, presidente di Enoitalia, 98 milioni di bottiglie di vino prodotte nel 2018. Secondo l’ultimo report di Mediobanca, quella di Calmasino di Bardolino, in provincia di Verona, è la nona azienda vinicola d’Italia, con 182 milioni di euro di fatturato all’anno. A Vinitaly ha portatola nuova linea Terra Venetica di Valpolicella biologico, ma soprattutto ci tiene a parlare di sostenibilità. «Abbiamo scelto questa via non perché ce l’hanno chiesto i clienti – dice- lo abbiamo fatto per noi, perché semplicemente ci crediamo».
È il Vinitality della sostenibilità, quello che si è aperto domenica a Verona. Un tema sempre più caro ai consumatori e che costituisce un po’una terza via, tra l’agricoltura convenzionale e quella biologica. Significa rispettare il territorio riducendogli sprechi e la chimica, senza però rifiutare i progressi della scienza per aumentare le produzioni su larga scala. Perché per essere sostenibile,un vino non deve essere per forza bio: «Le nostre bottiglie di biologico sono il 15% del totale – spiega Pizzolo- mentre la certificazione di sostenibilità che abbiamo appena conseguito riguarda il1oo% della nostra produzione». Significa che Enoitalia ha ridotto le emissioni di gas serra, ha razionalizzato l’utilizzo di acqua, ha diminuito il ricorso ai pesticidi contribuendo anche a preservare il terreno dall’erosione.
Fonte: Il Sole 24 ore