Con l’audizione pubblica di ieri mattina in Camera di Commercio, alla presenza di Provincia, Ministero, aziende vinicole, amministratori delle «Città del vino» e del proponente Consorzio Vini del Trentino, è partito l’iter della revisione del disciplinare di produzione dei vini a denominazione di origine controllata Trentino. La riforma è ora pronta per l’esame ministeriale. Tra le novità più importanti, l’introduzione del nuovo Schiava DOP e il nuovo disciplinare della sottozona Valle di Cembra.
La richiesta di una revisione dell’impianto della riforma, proposta dalle Città del Vino, non è stata accolta. Ma il documento delle Città del Vino «Per una vitivinicoltura di qualità» più che le modifiche al disciplinare del Trentino DOP, in genere apprezzate, ha al centro l’urgenza di aprire un confronto sui due modelli di viticoltura che si confrontano in Trentino, quello di fondovalle e quello di altura. Anche alla luce della nuova e discussa DOP interregionale del Pinot Grigio.
Fonte: L’Adige