Terra e Vita
Consolidare o distribuire valore? Il vino in Italia è sempre più economia,cultura e anche politica. Un terreno di confronto tra due modi differenti di interpretare la missione del vitivinicoltore. «L’Italia ha tradizione, territorio e cultura enoica ha detto a San Patrignano Domenico Zonin, presidente Unione Italiana Vini – elementi che ci potrebbero consentire di fare un balzo concentrandoci sui vini DOC e DOCG, sacrificando la categoria del vino comune». «Non ostiniamoci ha ammonito Ruenza Santandrea di Cevico – nell’abitudine “provinciale” di guardare solo al nostro Paese: non è che se produciamo di meno, il prezzo si alza. Il vino oggi si “travasa”, scorre da un mercato all’altro e se non produciamo abbastanza
per soddisfare le richieste di buon vino al prezzo giusto, altri competitour sapranno cogliere questa opportunità». «La sovraproduzione ha causato problemi nel recente passato – ha ricordato Lanberto Vallarino Gancia di Federvini-. La corsa del vino italiano è partita grazie al rinnovamento dell’Ocra che ha spostato la barra dalle misure di “distruzione” come le distiliazioni a quelle di promozione sui mercati terzi».