Civiltà del Bere

Un viaggio di 80 chilometri sotto l’ala protettrice di maestosi castelli per scoprire il gusto di prodotti d’alpeggio;bassa, media, alta, ogni quota nasconde preziosi gioielli.
Gente di montagna, quella della Valle d’Aosta.  Persone che hno dovuto combattere con le difficoltà di un ambiente freddo e difficile e che, forse per questo, talvolta, sono rimaste un po chiuse in se stesse. Vi sono tuttavia differenze palpabili tra l’aostano, che vivendo in una città crocevia di diverse culture è più solare e generoso, e il valdostano, diffidente per natura e parsimonioso. Bisogna entiare nello spirito del luogo per scoprire che sotto la scorza dura in queste persone c’è piena disponibilità ad accogliere chiununque arrivi in punta di piedi, rispettando il territorio e con il desiderio di fare amicizia. Point Saint Martiri segnala l’entrata ufficiale in Valle nel viaggio alla scoperta delle delizie del territorio lungo la statale 26 , l’arteria stradale che la attraversa . Ai lati della strada può capitare di incontrare vacche valdostane che pascolano in piccoli prati che si inerpicano sui fianchi della montagna lasciando posto alle colonnine di sostegno per le viti. La prima tappa golosa è poco distante , si trova a Donnas, in frazione Clapey ed è l’azienda Bonne Vallée, dei fratelli Chappoz; Silvio, che si occupa ili torte e biscotti , ed Ezio, che segue la parte agricola di famiglia. Hanno mantenuto la coltura del mais locale e dispongono di un ululino per macinare le farine.
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