DOP e IGP, 89 eccellenze dell’agroalimentare, radunate ad Alberese: una produzione che vale un miliardo.
Ottantanove eccellenze dell’agroalimentare e vitivinicole, per un valore alla produzione che sfiora 1 miliardo e 200 milioni, con un peso del 7 per cento sul valore totale nazionale. È la Toscana del mondo delle produzioni di qualità, le DOP e IGP dell’olio, del vino, della carne dei formaggi, del prosciutto toscano, ambasciatrici di qualità, cultura e tradizione. E questa la Toscana che ieri, ad Alberese, nel cuore della Maremma, ha accolto l’assemblea dei soci 2021 di OriGIn Italia, l’associazione che raccoglie 70 consorzi delle Indicazioni geografiche, pari a 314 prodotti, il 95 per cento dell`intero panorama nazionale, con un valore alla produzione di poco inferiore a 8 miliardi di euro.
La cornice – lo sottolinea anche l`assessora regionale all’Agricoltura, Stefania Saccardi che ha concluso i lavori insieme al ministro per le Politiche agricole, Stefano Patuanelli – era quella dei granai lorenesi di Spergolaia, di proprietà dell`Ente Terre regionali toscane, tra vacche maremmane brade e butteri, tradizione e innovazione. Del resto, solo in provincia di Grosseto si contano 26 produzioni DOP IGP, di cui 14 fra olio di oliva, formaggi, carni, prodotti della panetteria e ortofrutticoli. La parola d’ordine è coesione.
Serve un patto tra filiere DOP IGP per rimanere primi del mondo, con un ruolo di primo piano dei Consorzi di tutela per rafforzarsi in Europa, come ha sottolineato il ministro Patuanelli, e favorire le imprese nella transizione green (ecologica), aggiunge il presidente di Origin Italia, Cesare Baldrighi. «La sinergia fra le filiere, le imprese, le istituzioni e le organizzazioni– spiega- è necessaria per gestire al meglio le dinamiche relative alla nuova politica della qualità e sostenibilità».
Quella economica, ambientale, sociale e, non ultima, etica sulla quale dovrà basarsi lo sviluppo delle imprese agricole, ha spiegato Saccardi. «Abbiamo davanti sfide epocali – ha sottolineato – e come Regione siamo pronti ad accoglierle. In attesa della nuova Pac abbiamo provato a introdurre una misura a supporto delle aziende che investono in sostenibilità, anche etica, ovvero trasparenza, sicurezza, lotta al caporalato. Nella programmazione economica 2021-2022,1a Toscana dirotterà sul biologico, che rappresenta il 32 per cento della superficie utile lorda, un terzo delle risorse destinate all’agricoltura, con investimenti sulla tutela della biodiversità, sulla formazione nella sicurezza, sul ricambio generazionale, sulle peculiarità della nostra regione».
Un’impostazione condivisa dal ministro Patuanelli. «L’agricoltura nel nostro paese è diversa da quella che si fa in Francia, in Polonia e in Germania, e ogni stato membro deve avere a disposizione un carnet di strumenti per raggiungere gli obiettivi che fissiamo a livello europeo», ribadisce.
Durante i lavori, cui ha partecipato anche l’europarlamentare Paolo De Castro, è stato nominato il nuovo consiglio di amministrazione di OriGIn Italia, in cui è entrato a far parte, unico toscano, Fabrizio Filippi, del Consorzio olio IGP Toscano e presidente regionale di Coldiretti.
Fonte: Il Tirreno