E’ stato sottoscritto ieri, 9 dicembre 2019, presso l’Ortomercato di Chioggia, il protocollo d’intesa che unisce il mondo dell’agricoltura e del turismo in un’intesa volta allo sviluppo di un progetto per la realizzazione di sette percorsi destinati al turismo lento all’interno dell’area di produzione del Radicchio di Chioggia IGP, tra le provincie di Padova, Venezia e Rovigo. Ossia una macro area che dà precisi confini, oltre al paesaggio creato dallo sviluppo dell’orticoltura di cui il Principe Rosso è indubbiamente il prodotto più rappresentativo, agli ambienti naturali più suggestivi di questa parte del Veneto, ossia la Laguna di Venezia, che con i suoi 550 chilometri quadrati la rendono la più grande d’Italia, e il Delta del Po, con una superficie di oltre 700 chilometri quadrati che lo colloca tra i più grandi apparati deltizi in Europa, insieme alla Camargue, al Delta del Danubio e al Parco Nazionale delle Doñana in Spagna.
La firma costituisce un precedente unico nella collaborazione tra il mondo del primario e quello turistico, in quanto mai in precedenza gli interessi di sviluppo turistico hanno trovato una convergenza così larga. Il progetto “Gli itinerari del Radicchio di Chioggia IGP”, dopo il convegno di presentazione dello scorso 8 novembre, è diventato un volano aggregativo che oggi ha riunito attorno ad un tavolo per la firma i presidenti e i rappresentanti di ben sette realtà operative, ossia: il Consorzio di tutela del Radicchio di Chioggia IGP; il Consorzio di promozione turistica Lidi di Chioggia; l’A.S.A. Associazione Albergatori di Chioggia, Sottomarina Lido, Isola Verde; l’Ascot Associazione Operatori Balneari; La società Ortomercato del Veneto e la società di comunicazione Speak Out Srl, che si sono presi l’impegno di portare avanti congiuntamente un programma di azioni progettuali rivolte alla valorizzazione e il sostegno del settore turistico. Un risultato storico dunque in quanto sotto alle sigle elencate, tra alberghi, Bed&Breakfast, stabilimenti balneari, campeggi, aziende produttive e di trasformazione agricola, si ritrovano più di 200 realtà del territorio che saranno coinvolte nelle opportunità di sviluppo che il cicloturismo, il turismo gastronomico e quello di visitazione possono portare nel territorio.
“Al Consorzio di tutela del Radicchio di Chioggia IGP– spiega il presidente, Giuseppe Boscolo Palo – è appena stato rinnovato per un altro triennio, dal Ministero delle Politiche Agricole, l’incarico per la tutela e la vigilanza del prodotto e mi pare che questo sia già un risultato che ci pone in continuità con il nostro mandato. Promuovendo il Chioggia IGP, facciamo conoscere anche la sua terra sia in termini di realtà unica nel suo genere, e per questo capace di trasferire valori inimitabili al Radicchio, sia come area piena di fascino e suggestioni che possono essere importanti anche ai fini turistici”. L’unione porterà più forza nel realizzare progetti strutturali e nel reperire contributi europei, nazionali, regionali e comunali necessari alla promozione dell’offerta “slow”.
Fonte: Consorzio di tutela del Radicchio di Chioggia IGP