Gazzetta di Parma

C’è la crisi, che ancora soffoca i consumi interni e c’è la recente tegola dell’embargo russo. Ma c’è anche la grande determinazione a non arrendersi, sfruttando i risultati positivi che per il Prosciutto di Parma DOP arrivano dall’export. Parla chiaro il presidente del Consorzio di tutela, Paolo Tanara, e guarda lontano, oltre i confini d’Europa: a Giappone, Australia, Cina e Usa, in primis. Embargo russo: la situazione è delicata e coinvolge anche il Prosciutto di Parma DOP. Ma quanto «pesa» quel mercato, quali sono i principali timori e, soprattutto, come intende muoversi il Consorzio per fronteggiare il problema? Alcune delle nostre aziende hanno investito molto in Russia con risultati spesso eccellenti. Con 25mila Prosciutti di Parma esportati nel 2013 e un fatturato di oltre 2,5 milioni di euro, allo stato attuale non rappresenta un grande mercato di sbocco per noi ma è indubbiamente quello con maggiori prospettive tra i Paesi Brics. L’aspetto più scoraggiante è vedere vanificati i nostri sforzi e l’impegno speso per affermare la nostra presenza sui mercati internazionali, gli unici dove riusciamo ancora a prenderci buone soddisfazioni. Non possiamo proprio permetterci di perdere fiducia anche su questo versante.

GAZZETTA_DI_PARMA_19.pdf

ARGOMENTI TRATTATI: ,