La Cantina di Soave nasce nel 1898, quando alcuni viticoltori della zona di Soave DOP, in provincia di Verona, si unirono per cercare di massimizzare i profitti. C`era una precisa finalità economica, ma anche un importante risvolto sociale che, ancora oggi, attesta il profondo legame della cantina con il proprio territorio.
Con oltre 2 mila soci viticoltori e 6.400 ettari di vigneti, Cantina di Soave è la prima cantina cooperativa di primo grado (filiera completa “dal grappolo alla bottiglia”) in Italia e una delle prime in Europa.
“L`azienda continua a crescere spiega Wolfgang Raifer, direttore generale – : i ricavi da bilancio consolidato 2020-’21, al 3o giugno scorso, hanno toccato i 135 milioni di euro, contro i 128 milioni dell’anno scorso. La trasformazione dell’azienda sta avvenendo a seguito dell’investimento sostenuto dal 2015 al 2020: 90 milioni di euro destinati all’ampliamento e alla riorganizzazione logistico-produttiva del nostro quartier generale a Soave”.
La vendemmia è ancora in corso. “È iniziata con le varietà precoci il 23 agosto, in ritardo di 1o giorni rispetto all’anno scorso – dice il direttore generale -. A settembre abbiamo cominciato con le uve della denominazione Valpolicella, e la raccolta sta procedendo molto bene: sia per quella destinata alla produzione di vino Valpolicella DOP, sia per l‘uva in cassetta, destinata all’appassimento per la produzione dell’Amarone DOP. Quest’anno poi, considerata l’ottima qualità dell’uva, abbiamo riempito i fruttai con quantità record”.
E per il futuro? “Continueremo a lavorare su quelli che ritengo gli aspetti fondamentali e caratteristici della nostra attività – dice Raifer -. In primo luogo, il rispetto della nostra natura cooperativa: siamo una grande azienda a tutta filiera, in grado di garantire la qualità dei prodotti a partire dalle uve di proprietà. Per questo lavoriamo costantemente sulla valorizzazione dei vitigni autoctoni e delle grandi denominazioni del territorio: dal Soave, che rappresenta le nostre origini, ai vini della Valpolicella, fino a quelli del Garda. Senza tralasciare l`importante segmento degli spumanti”. In più, ci sono progetti di nuovi investimenti per rafforzare il marchio. “A breve ci sarà una rivisitazione dei nostri brand principali – dice Raifer – . Vogliamo dare più risalto alle denominazioni, quindi alle cantine del gruppo in cui i vini sono prodotti”.
Fonte: L’Economia – Corriere della Sera