L’Espresso
Ventotto milioni di bottiglie. Con un fiorente giro d’affari in ottanta Paesi.
Così un intero territorio ha ritrovato la propria identità attorno a vigne e cultura enologica. Grazie al rito dell’aperitivo, e a una nuova vita del bianco a tavola. Vado sulla riva», dice il contadino di Valdobbiadene quando sale verso i vigneti abbarbicati sulle colline, “rive” nel dialetto locale. Gli addetti ai lavori la chiamano “viticoltura eroica”: su questi pendii scoscesi, infatti, si lavora solo a mano, una fatica bestiale: oltre 700 ore di lavoro all’anno per ettaro contro le circa 130 delle zone pianeggianti.
Da Pieve di Soligo a San Vendemiano, da Cison di Valmarino a Solghetto, adesso i produttori di 12 comuni e 31 frazioni della Marca trevigiana possono aggiungere all’etichetta delle bottiglie di prosecco superiore di Conegliano Valdobbiadene Docg la nuova dicitura “Rive”.