È questa una delle novità del Piano di attività 2016-2017 del Consorzio tutela vini Oltrepò pavese, presieduto da Michele Rossetti e redatto dal direttore Emanuele Bottiroli dopo mesi di lavoro e analisi dei diversi scenari e trend: «La denominazione vuole evolversi – spiega Bottiroli – e diventare marchio. Per questo una delle tre mosse principali contenute nel nuovo piano di attività è un concorso di idee rivolto alle università della comunicazione, non solo italiane, per creare due marchi, per un Metodo Martinotti e per un grande rosso fermo espressione del territorio».
I due vini andranno ad affiancarsi al marchio consortile del Cruasé, il Pinot nero DOCG spumantizzato con Metodo classico in rosé, per creare un tris di prodotti che i consumatori possano immediatamente identificare con il territorio delle colline oltrepadane. Il primo terroir vitivinicolo in Lombardia con 13.500 ettari di produzione, patria italiana del Pinot nero, cerca dunque di rilanciarsi con questo piano strategico del Consorzio. «Ripartire significa unirsi e progettare insieme a lungo termine, facendo leva su nuove professionalità. Sul territorio abbiamo avuto tanti solisti che non sono mai diventati un’orchestra. Ora si cambia, non in modo improvvisato ma ragionato, con la consapevolezza che si debbano mettere a fattore comune le eccellenze, che abbiamo e devono essere di esempio».
Le altre due mosse principali del Piano di attività del Consorzio per i prossimi due anni sono «un patto con l’Università Iulm per il neuromarketing del vino e un riposizionamento dei prodotti attraverso uno studio del packaging, delle etichette, della qualità percepita, dei siti internet aziendali e della fascia di prezzo più adatta per incrementare il valore aggiunto dei prodotti» e «un ufficio stampa nazionale, specializzato in wine, food e lifestyle, per una comunicazione coordinata di vini e territorio a una vasta platea che non conosce l’Oltrepò Pavese o ne ha una visione incompleta o distorta».
Fonte: QN – Il Giorno