Il Mattino di Caserta

Un anno fa, punto e a capo. L’Italia, si sa, e il paese dei rinvii, dei problemi che non si riescono mai a definire per essere affrontati. Così, puntuale, c’è il nuovo grido di allarme del direttore del Consorzio della Mozzarella di Bufala Campana DOP Antonio Lucisano: «Stiamo parlando di una vera e propria cronaca di una morte annunciata per la DOP più amata dagli italiani». Tutto ha inizio nel 2008, ministro dell’Agricoltura era il leghista Luca Zaia il quale, sotto il titolo di «Misure urgenti per il rilancio competitivo del settore agroalimentare», varò, tra le altre, una misura capestro. Infatti obbligava le piccole aziende di dotarsi di ben due caseifici per la produzione

Uno da dedicare esclusivamente alla produzione di Mozzarella di Bufala Campana DOP e il secondo per la ricotta e gli altri formaggi. Una scelta senza precedenti in Europa, figlia di interessi che intendevano evidentemente colpire il prodotto DOP più importante, per numeri e fama, dell’intero Centro-Sud. Da lì inizia la lunga storia tra scadenze e proroghe all’ultimo minuto, in un alternarsi di ministri e interlocutori, in un alternarsi di rassicurazioni e minacce.

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