Studio realizzato dalla Fipe (Federazione Italiana Pubblici Esercizi) che riguarda il cambiamento nei consumi alimentari degli italiani durante la crisi economica.  La crisi ha alleggerito di 7 miliardi di euro la borsa della spesa delle famiglie italiane. Ad altri due miliardi ammontano i tagli nei consumi alimentari fuori dalle mura domestiche. Tutto questo è avvenuto nello spazio di pochi anni e precisamente tra il 2007 ed il 2011. La perdita di potere d’acquisto ha stimolato politiche di consumo più razionali determinando anzitutto un taglio degli sprechi che nel campo dell’alimentazione non sono un fatto trascurabile. Ma questo, da solo, non basta a spiegare una contrazione così netta. C’è un altro rovescio della medaglia che riguarda proprio il cambiamento nel modo di mangiare. In questi anni anche il cosiddetto convenience food ha subito gli effetti della crisi con le famiglie che sono tornate ai prodotti tradizionali perché costano meno. E sono sempre di meno le famiglie che quotidianamente fanno un pasto completo.

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