Il Sole 24 Ore – Agrisole
Un inasprimento dei dazi in Cina sarebbe deleterio per il vino italiano già oggi soggetto ad un carico fiscale pari al 48% del prezzo della bottiglia. Ma un effetto ancora peggiore per l’export made in Italy può venire dalla vera e propria ondata moralizzatrice che sta penalizzando ristorazione e alberghi in Cina per non parlare della rinnovata pressione concorrenziale dei competitori internazionali. Ne è convinto Gianluca Bisol, produttore italiano di Prosecco, reduce da dieci giorni in Cina dove ha tenuto due affollati workshop a Shangai e Hong Kong
La strada maestra non può essere che quella di puntellare il nostro export con un’importante azione promozionale concentrata sulla formazione. Non generiche partecipazioni a fiere di settore, ma azioni mirate e coordinate per formare operatori e pubblico sul vino italiano. Occorre organizzare eventi per spiegare i vitigni, i diversi terroir, e gli abbinamenti vino/cibo.