Dell’ultima pioggia che possa chiamarsi tale ricordano tutti pure la data: era l’11 agosto 2015, un anno e un mese fa. Poi, per tutto l’inverno, il cielo che a Pantelleria è spesso e volentieri spazzato da venti che non danno tregua, non ha regalato alla terra che poche gocce di acqua. La produzione di Passito di Pantelleria DOP: la vendemmia che sta per concludersi vede una diminuzione del 50 percento della quantità di una raccolta tipo: appena 20 mila quintali. Negli anni Settanta invece la produzione delle stesse vigne superava i 270 mila quintali.
In una stagione così grama facile dunque immaginare che i prezzi del vino liquoroso protetto dal marchio DOP potrebbero schizzare oltre i 50-70 euro a bottiglia. Anche perché la normativa impone naturalmente l’obbligo di produzione e di imbottigliamento sull’isola, dove, viste le difficili condizioni ambientali, per raccogliere e lavorare l’uva destinata alla produzione del Passito di Pantelleria DOP occorrono ben più giornate di lavoro di quante ne occorrono sulle vigne della Sicilia. Il timore di molti produttori è che il mercato possa essere invaso da vino prodotto e imbottigliato altrove.
Fonte: La Repubblica