Il falso cibo made in Italy fattura 30 miliardi in più del vero export
Se si tutelasse al massimo il made in Italy agro alimentare, l’export tricolore potrebbe più che raddoppiare. Uno dei principali nemici del cibo nazionale e della crescita delle vendite all’estero dei suoi prodotti è il cosiddetto “Italian Sounding“, ovvero la pratica di imitare prodotti agroalimentari italiani a fini di commercializzazione ingannevole, mediante l’utilizzo di nomi, immagini e combinazioni. Basti pensare che il fatturato dell’export dei prodotti agro alimentari percepiti come italiani vale oltre 129 miliardi di euro, ma di questi solo il 40% va alle imprese che producono vero made in Italy.
Il resto, la fetta più grande, alimenta l`industria del falso. Dai dati contenuti in uno studio di Assocamere estero e The European House Ambrosetti risulta infatti che nel 2021 il dato effettivo delle esportazioni agroalimentari ha superato i 50 miliardi, ma il valore del fenomeno di prodotti che si rifanno all`italianità in modo ingannevole è addirittura superiore e sfiora gli 80 miliardi. Di questi numeri e di come proteggere l’Italian Food – quello vero – si parlerà oggi al workshop “La cooperazione agroalimentare tra tutela e valorizzazione del cibo italiano” organizzato da Confcooperative nel corso della prima giornata del Festival dell`Economia a Trento.
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Fonte: Avvenire