La viticoltura del Conegliano Valdobbiadene-Prosecco DOP è sempre più ecocompatibile grazie alla riduzione dei fitofarmaci impiegati tra i filari. Il protocollo viticolo 2016 prevede linee guida ancora più restrittive nella coltivazione del Prosecco, operando un taglio ulteriore del 20% sull’utilizzo di fitofarmaci. Una risposta alle polemiche sull’uso della chimica che da tempo infiammano il settore. E se già gli elicotteri che spruzzavano diserbante sono diventati un lontano ricordo, l’eliminazione in pochi annidi quattordici molecole di pesticidi rappresenta un altro segnale importante. La “politica green” è stata sposata dal Consorzio di Tutela almeno da un lustro, tanto che il vituperato Mancozeb, motivo in passato di accese discussioni, risulta depennato dal 2012 con annesso, vertiginoso calo delle vendite nell’Usl7.
«Vogliamo rendere la viticoltura sempre più rispettosa dell’ambiente, dialogando con la comunità. Un ulteriore passo sulla strada del riconoscimento Unesco», afferma Innocente Nardi, presidente Consorzio di Tutela Conegliano Valdobbiadene-Prosecco Superiore Docg. Il nuovo protocollo esclude infatti prodotti che sono autorizzati dalle norme italiane, consentendo al vino simbolo della Marca di suggerire un percorso di sostenibilità ambientale.
Fonte: La Tribuna di Treviso