La Voce di Mantova
Il regime delle quote latte è a una prospettiva che va contro quelle che sono le previsioni di crescita della domanda internazionale dei prodotti lattiero-caseari, in quanto isolerebbe l’Europa dal resto del mondo non consentendole di sfruttare tale condizione. Dall’abolizione delle quote risulta è evidente come tale processo causi una riduzione dei prezzi del latte alla stalla, ma è altrettanto vero che tale calo verrebbe compensato dall’aumento della produzione, dell’export e dei consumi. Inoltre l’abolizione delle quote condurrà quasi sicuramente ad una riorganizzazione della filiera (in particolare sul versante della trasformazione) soprattutto in quei paesi europei dove per anni si è prodotto per lo più burro e LSP da destinare al intervento pubblico. Da questo punto di vista l’Italia gode di un notevole vantaggio competitivo legato proprio alla netta predominanza di latte destinato alla produzione di prodotti di qualità. La filiera dei formaggio DOP (dove predominano il Grana Padano e il Parmigiano Reggiano), consentono di mantenere il prezzo del latte al di sopra della media europea e di conseguenza garantiscono una migliore remunerazione del reddito degli allevatori. L’ Italia dunque deve puntare a mantenere e meglio sfruttare tale vantaggio competitivo, iniziando a riflettere su quelle che sono le forti problematiche strutturali e organizzative, che ancora affliggono la filiera dei formaggio DOP e in particolare del Grana Padano e Parmigiano Reggiano. L’introduzione del Pacchetto Latte rappresenta passo in avanti verso il miglioramento del funzionamento e dell’efficienza della filiera produttiva, in particolare sul versante dell’aggregazione dell’offerta (incentivando l’aggregazione dei produttori sotto forma di OP e/o cooperative) e della programmazione produttiva dei formaggio DOP (per evitare boom produttivi e mantenere livelli adeguati di prezzo).