A Bologna, in occasione di «Identità d’Origine», è stata marchiata «Riserva» la prima forma prodotta a FICO.
Scoprire da vicino come si produce il Grana Padano DOP, come in uno dei 128 caseifici che fanno parte del Consorzio di Tutela. È quello che è stato possibile, dal 30 agosto all’1 settembre, in occasione di «Identità d’Origine», l’evento dedicato ai prodotti alimentari a certificazione garantita (DOP, IGP e STG) che si è svolto a FICO, la Fabbrica Italiana Contadina di Bologna e organizzato con Fondazione Qualivita, Regione Emilia Romagna e Origin Italia. DOP e IGP sono i segni distintivi delle eccellenze alimentari dei Paesi dell’Unione Europea e in particolare del nostro. Su tutte, il Grana Padano DOP, il prodotto a denominazione d’origine protetta più consumato nel mondo.
Una leadership che nasce dal lavoro quotidiano di 40mila addetti. Per raccontare questo lavoro, il Consorzio di Tutela ha creato all’interno di FICO un vero e proprio caseificio. In occasione della manifestazione, la produzione di Grana Padano DOP è avvenuta direttamente davanti al pubblico, così come l’applicazione a fuoco del marchio «Riserva» su una forma di Grana Padano DOP stagionata oltre 20 mesi.
«È stato un evento significativo – ha spiegato Nicola Cesare Baldrighi, presidente del Consorzio Tutela Grana Padano DOP e di Origin Italia, l’associazione italiana dei Consorzi di indicazione geografica – che ha confermato il valore della scelta, impegnativa sul piano economico e organizzativo, di costruire un caseificio in un luogo dedicato alle eccellenze alimentari, dopo il successo dell’esperienza compiuta a EXPO 2015. Un segno forte dell’assoluta trasparenza che i caseifici offrono ogni giorno ai consumatori in ogni passaggio della filiera».
L’iniziativa ha dato la misura di una chiarezza nella comunicazione e nelle scelte produttive che passa anche dal rispetto per l’ambiente e il benessere animale e dall’evoluzione costante dei controlli. «Il primato che il Grana Padano DOP ha conquistato a livello internazionale – ha concluso Baldrighi – impone al Consorzio di Tutela di intensificare la sua attività di valorizzazione e di promozione di un formaggio, che trasforma il 23% del latte italiano, di assoluta e garantita qualità, e di essere protagonista negli eventi che puntano ad ampliare la conoscenza delle produzioni tutelate e garantite».
Fonte: Sette – Corriere della Sera