Nei primi nove mesi del 2015 l’export agroalimentare italiano ha raggiunto i 27 miliardi e vede concretizzarsi sempre più la quota record di oltre 36 miliardi di euro nell’anno. L’anno dell’Expo non potrebbe chiudere sotto i migliori auspici, anche alla luce dei nuovi numeri comunicati ieri dalla Coldiretti: perle feste natalizie e di fine anno gli acquisti nel mondo di prodotti agroalimentari italiani supereranno i 3 miliardi, in crescita del +8% sull’anno scorso. Nel corso ieri dell’assemblea nazionale dell’organizzazione agricola guidata da Roberto Moncalvo, è stata presentata l’analisi sui flussi commerciali focalizzata sull’ultimo periodo dell’anno.
«Ad aumentare – sottolinea la Coldiretti – è il valore delle esportazioni di tutti i prodotti più tipici del Natale, dallo spumante (+19%) ai panettoni (+9%), ma crescono anche i vini (+8%), la pasta (+7%) e i formaggi (+4%). Un record ottenuto nonostante l’embargo della Russia, che ha sancito a partire dal 6 agosto 2014 il divieto totale all’ingresso di una lista di prodotti agroalimentari che comprende frutta e verdura, formaggi, carne e salumi».
«L’andamento sui mercati internazionali – aggiunge Monclavo – potrebbe ulteriormente migliorare con una più efficace tutela nei confronti della agropirateria internazionale che utilizza impropriamente parole, colori, località, immagini, denominazioni e ricette che si richiamano all’Italia per prodotti copiati che nulla hanno a che fare con la realtà nazionale. All’estero sono falsi due prodotti alimentari di tipo italiano su tre. In questo contesto è particolarmente significativo il piano per l’export annunciato dal Governo che prevede per la prima volta azioni di contrasto all’italian sounding all’estero».
Nell’ambito dell’assemblea nazionale, Coldiretti ha fatto anche un bilancio dell’annata agraria analizzando i dati diffusi dall’ufficio statistico europeo Eurostat. Nel 2015, nonostante le difficoltà di alcuni settori chiave dell’agricoltura come quello zootecnico, il reddito degli agricoltori italiani è cresciuto del +8,7%. Dato confortante rispetto alla media europea del -4,3%. Secondo Coldiretti il risultato è dovuto anche all’elevato grado di multifunzionalità che l’agricoltura italiana ha saputo realizzare, allargando l’attività principale di coltivazione e allevamento ad altre formule economiche come la trasformazione in azienda dei prodotti, l’ospitalità turistica, le reti d’impresa, la produzione di energia da fonti rinnovabili.
Fonte: Il Sole 24 Ore