Gazzettino Vicenza
Le piogge insistenti preoccupano molto i coltivatori per le buone sorti del raccolto della ciliegia di Marostica IGP. Sono 400 i coltivatori del prestigioso frutto nei nove comuni del consorzio di tutela, di cui 150 certificati IGP, numeri che sono aumentati soprattutto con giovani imprenditori. A commentare la situazione è il presidente del Consorzio di tutela delle ciliegie Igp, Giuseppe Zuech, da poco riconfermato nell’incarico che ricopre dal 2007. Come si prospetta la stagione? «È un’annata anomala, siano preoccupati in quanto a causa del freddo e delle piogge, la stagione è in ritardo e la maturazione del drupo non c’è ancora. L’anno scorso la raccolta è iniziata il 4 alaggio, quest’anno il ritardo è di circa 15 giorni». Novità di quest’anno? Il marchio Igp è stato ottenuto anche per altre varietà di ciliegia, inoltre può essere utilizzato anche per il prodotto trasformato, ossia i produttori di dolci e marmellate fatte con la ciliegia potranno fregiarsi del marchio Igp. È stato anche elevata la pezzatura miniala per il riconoscimento del marchio: il diametro minialo è passato dai 20 nlnl agli attuali 23 nlnl, sempre nell’ottica di tutelare la qualità». Che cosa comporta la certificazione IGP? «Utilizzare il marchio Igp richiede al coltivatore di rispettare il disciplinare di produzione che impone modalità di coltivazione, limiti nell’utilizzo di pesticidi, lotta integrata oltre che ad un costo di certificazione. I produttori sono sottoposti a periodici controlli da parte del Csqa, l’ente delegato dal Ministero».
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