L’edizione numero 81 del Concorso dell’Asparago Bianco di Bassano DOP, tenutasi domenica scorsa, si è svolta in un clima di diffusa soddisfazione per un’annata ottima per qualità che quantità prodotte, merito del clima ma anche dei terreni coltivati e preparati con sapienza dai 62 produttori. “Questo è un anno di indiscussa eccellenza per l’asparago di Bassano – spiega Carlo Grandesso, ispettore del Consorzio Bianco Bassano DOP: i primi raccolti sono stati fatti già alla fine di marzo, un mese prima rispetto alle stagioni passate e ora siamo in piena attività produttiva. Quello che ci stupisce è l’altissima qualità raggiunta dal prodotto, di asparagi così perfetti sotto tutti i punti di vista non se ne vedevano da un decennio”.
Ma a confermare l’annata da record ci sono anche le quantità, che permettono pure un abbassamento dei prezzi: “Gli scorsi anni la raccolta si è attestata sui 600 quintali, quest’anno potremmo anche superare i 900 quintali. Il clima piovoso ma mite ha fatto la maggior parte del lavoro, anche se bisogna tener conto che i terreni sono stati preparati e trattati in modo eccelso dai coltivatori che utilizzano solo concimi naturali. Il mix delle condizioni è perfetto per raggiungere picchi qualitativi di massimo rilievo. I prodotti, inoltre, non presentano nessun problema di “ruggine” sul fusto, generalmente dovuto all’eccessiva umidità del terreno. Il risultato è un prodotto bello oltre che buono”.
E la concorrenza? “C’è molta concorrenza – spiega Grandesso – basti pensare che i venditori ambulanti lungo le strade hanno esposto i prodotti alla vendita già a febbraio, quando nei campi certificati DOP gli asparagi dovevano ancora crescere. Peraltro hanno anche imposto prezzi davvero fuori da ogni logica, molti dei quali non giustificati da alcuna certificazione. Detto questo, i prodotti DOP non temono concorrenza: chi mangia i nostri asparagi pretende un prodotto certificato, con codice, sigla e bollini, distribuito in molti supermercati e botteghe del territorio che espongono il nostro marchio. Tra l’altro quest’anno costano anche meno, vista la quantità prodotta: 8-9 euro al chilo, contro i 12-3 degli scorsi anni».
“L’asparago bianco è uno dei simboli indiscussi del nostro territorio, dobbiamo implementarne la promozione attraverso la collaborazione con tutte le categorie economiche”. Il neopresidente del consorzio Paolo Brotto ha le idee chiare su quali siano i prossime azioni da mettere in atto per far conoscere l’ortaggio bassanese per eccellenza. «La nostra idea è quella di far inserire il nostro marchio DOP, correlato a un link, in tutti i siti dei ristoranti, locali e alberghi del territorio, così che chiunque entri negli spazi espositivi e promozionali degli esercenti possa conoscere i nostri asparagi DOP, attraverso tutte le informazioni contenute nel nostro sito».
Fonte: Il Giornale di Vicenza