Il Corriere della Sera

La catena dei falsi cibi made in Italy sembra inarrestabile. Più si accentua la crisi e più si scoprono prodotti i cui marchi di garanzia – Dop e Igp – risultano contraffatti. Da giugno a oggi ecco una allarmante sequenza: migliaia di litri d’olio, spacciati per bio o per extravergine, sequestrati in Italia, 2.30o prosciutti col marchio Dop bloccati nel triangolo Modena-Parma-San Daniele. Quintali di limoni argentini posti in vendita col marchio Igp di Sorrento. Migliaia di pizze le cui etichette sbandierano ingredienti come la cipolla di Tropea o il pomodoro San Marzano, ovviamente assenti o comunque non di quelli originali e certificati. Una infinità di bottiglie di Barolo, Chianti, Valpolicella, Nero d’Avola, Montepulciano, tutte false. Le sigle che assicurano la genuinità dei nostri cibi sono tre: Dop, Igp, Stg.

20121018_Corriere_della_sera_NL.pdf

ARGOMENTI TRATTATI: ,