Dal 18 al 21 febbraio 2025, la sede della FAO a Roma ha ospitato la conferenza internazionale Worldwide Perspecti­ves on Geographical Indications: Innovations and Traditions for Sustainability, un evento chiave che ha riunito ricercatori, policy maker e operatori del settore per discutere il futuro delle Indicazioni Geografiche (IG) in un contesto globale in continua trasformazione.

Organizzata dalla FAO, dal Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, in collabora­zione con Origin, Origin Italia e Fondazione Qualivita, la conferenza ha registrato la partecipazione di oltre 500 esperti provenienti da più di 50 Paesi. Nel corso dell’evento sono stati presentati circa 150 studi e progetti, esplo­rando temi centrali come innovazione, sostenibilità e governance delle IG a livello internazionale. In questo numero speciale della nostra rivista abbiamo voluto raccogliere i principali spunti emersi, raccogliendo gli interventi sia dei principali relatori istituzionali, ma anche facendo una sintesi di tutti i contributi presentati dalla comunità scientifica, dalle università e dai rappresentanti della filiera produttiva, a testimonianza della viva­cità e della complessità del dibattito sulle IG.

Un Ponte tra Tradizione e Innovazione

Le Indicazioni Geografiche non sono solo strumenti di tutela della qualità e dell’autenticità dei prodotti agroali­mentari, ma rappresentano anche un’opportunità per sviluppare modelli di produzione e consumo sostenibili. Durante le sessioni plenarie, il Direttore Generale della FAO, Qu Dongyu, e il Ministro dell’Agricoltura italiano, Francesco Lollobrigida, hanno evidenziato come le IG possano contribuire a bilanciare le sfide della globalizza­zione con la necessità di preservare l’identità territoriale e la biodiversità.

La sostenibilità al centro del dibattito

Uno dei temi cardine della conferenza è stato il ruolo delle IG nella promozione della sostenibilità. Numerosi in­terventi hanno illustrato come queste denominazioni possano diventare leve di innovazione sociale, economica e ambientale. Sono stati presentati casi concreti che dimostrano come la certificazione IG possa incentivare prati­che agricole più rispettose dell’ambiente e modelli economici più inclusivi, rafforzando al contempo la resilienza delle comunità locali.

Sfide globali e opportunità

Il cambiamento climatico rappresenta una delle principali minacce per le filiere delle IG, come evidenziato dagli studi presentati da esperti giapponesi e francesi sulle strategie di adattamento nella produzione casearia e vi­nicola. Le sessioni tecniche hanno approfondito il potenziale delle IG nel contrastare la perdita di biodiversità, l’erosione del suolo e l’adozione di pratiche agricole più resilienti. In questo contesto, il concetto di governance adattiva è emerso come un elemento chiave per garantire la competitività e la sopravvivenza delle IG in un mer­cato sempre più esigente.

Il ruolo della cooperazione internazionale

La conferenza ha offerto anche una piattaforma strategica per il rafforzamento della cooperazione internaziona­le sulle IG. Rappresentanti dell’Unione Africana, della Commissione Europea e di organizzazioni latinoamericane hanno sottolineato la necessità di accordi transnazionali per armonizzare le politiche di protezione e valorizza­zione delle IG, rendendo più efficace la loro tutela su scala globale.

Conclusioni e prospettive future

La conferenza si è chiusa con una riflessione sulla necessità di integrare ulteriormente la ricerca scientifica con le pratiche produttive locali per migliorare la sostenibilità e la resilienza delle IG. Le raccomandazioni finali hanno sottolineato l’importanza di politiche pubbliche lungimiranti e di strumenti innovativi per garantire un pieno svi­luppo del settore a livello globale. In un mondo sempre più interconnesso, le IG si confermano strumenti essenziali non solo per valorizzare le pro­duzioni tipiche, ma anche per costruire un sistema agroalimentare più equo e sostenibile. Tuttavia, la strada trac­ciata dalla conferenza si presenta ancora lunga e complessa, in un panorama globale segnato da nazionalismi, dazi e protezionismo, che ostacolano il pieno sviluppo delle IG. Le sfide sono molte, ma il valore delle Indicazioni Geografiche come motore di crescita sostenibile e inclusiva è oggi più evidente che mai.

Mauro Rosati
Direttore Editoriale Consortium

Fonte: Consortium 2025_01

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