Street food, informazioni turistiche e soprattutto orari da rispettare, pena la revoca delle concessione. E’ pronto il bando per la gestione dei 5 chioschi , attualmente vuoti, collocati in piazza Garibaldi a Livorno. Il rilancio passa proprio da questa operazione: le domande saranno accettate fino alle 13 del 3 aprile. “Avevamo promesso di riqualificare questa splendida piazza entro l’estate e i tempi sono stati rispettati – dichiara l’assessore al Commercio Paola Baldari – Spero che moltissimi commercianti colgano questa opportunità e decidano di investire su piazza Garibaldi, contribuendo a trasformarla in uno dei cuori pulsanti della città. Abbiamo puntato sullo street food e sui prodotti tradizionali livornesi perché siamo convinti che Livorno abbia la possibilità di diventare attrattiva anche da un punto di vista turistico se impara a valorizzare se stessa. Anche partendo dal cibo, dal ponce e dalle piazze che la caratterizzano”.
Entro l’estate tutto sarà pronto, come aveva anticipato Il Tirreno nei giorni scorsi facendo uno stato dell’arte della piazza. Quello che è oggi e quello che sarà. Domande entro il 3 aprile. Fino al 3 aprile chi fosse interessato ad avviare l’attività nelle strutture potrà partecipare alla gara che si terrà a palazzo comunale martedì 4 aprile. Il bando è consultabile sulla rete civica del Comune, servizi on line – sezione Bandi e Gare.
L’aggiudicazione della gara avverrà a favore del concorrente che avrà offerto il maggior aumento sul canone mensile indicato a base d’asta. orari da rispettare. Secondo lo schema di convenzione, i 5 chioschi dovranno rispettare gli orari di apertura minima. Dovranno rimanere aperte dalle ore 8/9 alle 15 e dalle 18 alle 23. In periodo invernale , in relazione alla fascia oraria 18/23 potranno essere consentite deroghe a richiesta. E’ consentito un giorno di chiusura settimanale, ad esclusione del venerdì e del sabato, nonché una chiusura di massimo 20 giorni l’anno previo assenso dell’amministrazione. “Con questa operazione – chiude l’assessore – vogliamo sconfiggere il senso di insicurezza che viene denunciato troppo spesso dal quartiere”.
Fonte: il Tirreno