Settanta pratiche burocratiche, 20 diversi soggetti cui presentarle, 100 giorni di lavoro persi mediamente ogni anno. Sono i numeri della burocrazia che “ubriaca” il settore vitivinicolo italiano, gettandolo in una situazione «insostenibile». -a denuncia arriva dalla Coldiretti, che ha anche spiegato che chi produce vino deve fronteggiare una mole enorme di norme: oltre mille, contenute in più di 4mila pagine di testi tra leggi, decreti, direttive, regolamenti, circolari, delibere nazionali e regionali. Un coacervo di codici e codicilli, insomma, che finisce per essere una zavorra pesantissima per un settore trainante del Made in Italy: nella sola Emilia Romagna, regione da cui è arrivata la denuncia di Coldiretti, si producono 6,3 milioni di ettolitri di vino per un valore di 342 milioni di euro.
Eppure, come ricordato ancora dalla Coldiretti Emilia-Romagna, una soluzione esisterebbe ed è già stata prospettata al legislatore: la stessa associazione di categoria, infatti, ha presentato una serie di proposte per ridurre l’abnorme impatto della burocrazia sul settore. Tutte le proposte sono confluite nel Testo unico in discussione in Parlamento, che dovrebbe essere una priorità per dare respiro al settore.
Fonte: Secolo d’Italia