Nel periodo da giugno ad agosto 2017 per il sistema dei prodotti IG italiani si riscontrano diverse notizie relative alla #produzione delle filiere certificate: i salumi Piacentini DOP segnalano una crescita molto importante negli ultimi quindici anni (2000-2016) con un trend dei volumi certificati per i tre salumi DOP del +522% per la Coppa Piacentina DOP, +965% per la Pancetta Piacentina DOP, +563% per il Salame Piacentino DOP. Buone notizie anche dal Pecorino Toscano DOP, che dopo una crescita della produzione del 2016, presenta risultati positivi anche nei primi quattro mesi del 2017: oltre 5,9 milioni di litri di latte lavorato (+2,72% sul 2016) e 1.804 tonnellate di Pecorino Toscano DOP prodotto (+2,77% sul 2016). Il Consorzio dell’Agnello di Sardegna IGP manifesta soddisfazione per i risultati degli ultimi 10 anni, con gli iscritti passati da 251 a oltre 4.000, mentre i capi certificati IGP sono passati da 69.000 ai 755.000 del 2016; gli agnelli macellati nel 2016 riceveranno 5,32 euro dal sostegno accoppiato, per un totale di oltre 4 milioni, pari al 73,5% del plafond nazionale del quale usufruiscono anche l’Agnello del Centro Italia IGP e Abbacchio Romano IGP. Nel comparto Wine soddisfazione per il Consorzio Vini Sicilia DOP, con la produzione nei primi 6 mesi del 2017 che punta a 30 milioni di bottiglie, per una stima di almeno il +10% rispetto al 2016. Il boom del Prosecco DOP, invece, fa saltare le previsioni di vendita: il mercato ne chiede più di quello che è attualmente in circolazione, per questo la Regione ha deciso di autorizzare lo sblocco delle riserve vendemmiali, e ciò significa che sul mercato arriveranno altre 850mila bottiglie. Annata difficile invece per il Franciacorta DOP, a causa dell’inusuale freddo e di alcune grandinate: secondo le stime fatte dal Consorzio per la tutela del Franciacorta, verranno prodotte 5 milioni di bottiglie in meno rispetto allo scorso anno.
In merito ai #consumi nella #GDO le notizie vengono dal comparto vinicolo e riguardano il Chianti DOP che segna 15 milioni di bottiglie vendute nella Grande Distribuzione in un anno per oltre 51 milioni di euro (rilevamento IRI aprile 2016 – aprile 2017): il mercato nazionale assorbe oltre il 30% delle vendite del vino toscano, che a giugno 2017 segna un record con una crescita del +10%. Nella GDO le vendite di Prosecco Spumante (dati da febbraio ad aprile del 2017 del Centro interdipartimentale per la ricerca in viticoltura ed enologia) sono cresciute in volume del +15,1% rispetto all’anno precedente e anche il prezzo di vendita è aumentato di circa il +14% rispetto al 2016.
Infine sul fronte #export uno studio Ismea per Assica segnala che l’Italia ha conquistato la leadership mondiale per le esportazioni di preparazioni e conserve suine, superando la Germania, con un valore complessivo di quasi 1,38 miliardi di euro, nel 2016. Sul fronte CETA, invece, Consorzio del Grana Padano rileva alcune criticità relative alle modalità di gestione del Canada in merito all’attribuzione delle quote di formaggio previste dall’accordo: il timore è che una parte di esse potrebbe non essere utilizzata ma congelata per favorire il sistema lattiero caseario canadese. Buone notizie sul fronte export per il Pecorino Toscano DOP, che nel 2016 registra un incremento pari al +28,6% che si traduce in quasi 4,4 milioni di euro di fatturato e vede una forte ascesa del prodotto sui mercati europei. Per il comparto Wine di particolare interesse uno studio di International Wine and Spirits Research: le esportazioni di vini a denominazione dall’UE nel 2016 sono aumentate in valore del +0,3% (a 6,99 miliardi di euro) e – anche se la parte del leone la fanno Bordeaux (25,8%) e Rioja (19,2%) – l’Italia può vantare un rispettabile 24,5% nella top 10, grazie a Toscana (10,9%), Veneto (8,4%) e Trentino Alto Adige (5,2%), quest’ultima Regione top performer (+32% in volume sul 2015, a 6,07 milioni di casse). Le elaborazioni Ismea su dati Istat, inoltre, descrivono per l’avvio del 2017 un settore in buona salute: esportati nei primi tre mesi dell’anno quasi 5 milioni di ettolitri di vini e mosti, con una progressione del +8% sullo stesso periodo del 2016 (da molto tempo non si registravano incrementi così importanti sul fronte volumi), con una crescita al +8% anche in valore, in linea con il trend dell’agroalimentare italiano nel suo complesso. Un segnale di allarme arriva invece dal Regno Unito dove, come evidenzia l’analisi dei dati della Wine and spirit trade association (Wsta) fatta da Coldiretti, l’effetto Brexit pesa sulle esportazioni di prodotti vitivinicoli “Made in Italy“, facendo registrare un calo del -7% delle vendite nel primo bimestre del 2017.
Nello #scenariointernazionale si segnala l’attacco delle eccellenze italiane da parte del dipartimento USA per il Commercio (Ustr). Fondazione Qualivita richiama l’attenzione su due documenti nei quali si sottolinea l’impegno dell’amministrazione Trump a limitare i «danni creati dal riconoscimento delle Indicazioni Geografiche (IG) da parte dell’Unione Europea». Le relazioni governative evidenziano «gli effetti negativi che l’approccio dell’Unione Europea nei confronti delle Indicazioni Geografiche può avere per i produttori e commercianti statunitensi nell’accedere ai mercati internazionali e del terzo mondo, specialmente quelli con diritti precedenti sui marchi commerciali oppure quelli che confidano nell’uso dei nomi comuni dei prodotti agroalimentari».
Da segnalare infine che nella nuova classifica Ipsos #Themostinfluentialbrands che analizza l’impatto delle marche sulla vita quotidiana dei consumatori, fra i marchi più influenti (dove fanno da padroni colossi mondiali dell’Hi-tec come Google, Whatsapp, Microsoft, Amazon, Apple) sono presenti il Parmigiano Reggiano DOP (per il secondo anno consecutivo) e il Grana Padano DOP.