La maggioranza dei board è femminile nelle nuove imprese orientate all’ambiente, al sociale, alla buona governane, dice uno studio di Cariplo Factory. Da Milano a Sassari, quattro casi
Environmental, social, (corporate) governance, in una sigla Esg: sono le aree d’investimento socialmente responsabile che stanno conquistando i portafogli finanziari. Secondo un’analisi di Tobias Mueller, portfolio manager di T. Rowe Price, – “negli ultimi tre anni quasi tutti i flussi netti d`investimento europei sono stati destinati a fondi con etichetta Esg: questi asset superano ora i 4 mila miliardi di dollari, più di un terzo del totale dei fondi investiti”. Un dato confermato anche da un recente sondaggio condotto dalla Morgan Stanley Bank, che ha rilevato come quasi il 90% degli investitori millennial sia interessato a impiegare il proprio denaro per progetti riferiti alla sostenibilità. Realtà che aprano nuove strade, grazie alla ricerca, e nuovi mercati.
L’identikit
A tracciare un primo identikit delle startup italiane che si muovono in questo settore è il report Sustainability waves i ESG italian startup, pubblicato da Cariplo Factory, patrocinato dalla Commissione Europea e realizzato con il supporto di InnovUp, Aifi, She tech, Italian tech alliance, La carica delle tot e Aut studio. Lo studio è stato realizzato su n5 aziende di dimensioni contenute (l’82% ha meno di dieci dipendenti), ma già in grado di raccogliere investimenti e di lavorare sul mercato nazionale (54% del totale) e internazionale (40%). Oltre il 50% del campione si colloca nella fascia alta (tra il settimo e il nono livello) dell’Investment readiness level, l’indice che misura la maturità della startup per la raccolta di capitali.
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Fonte: L’economia – Corriere della Sera