Reggio Emilia, 19 aprile 2013 – Giuseppe Alai è stato confermato alla presidenza del Consorzio del Parmigiano Reggiano.
56 anni, imprenditore agricolo, Alai inizia così il terzo mandato alla presidenza dell’Ente di tutela, affiancato alla vicepresidenza dal modenese Adolfo Filippini (riconfermato nell’incarico con le funzioni di vicario già ricoperte nel precedente mandato), Pietro Maria Gattoni (presidente della Sezione di Mantova) e Monica Venturini, imprenditrice agricola di Parma. Del nuovo Comitato esecutivo del Consorzio fanno inoltre parte, oltre a presidente e vicepresidenti, Andrea Bonati (presidente della Sezione provinciale di Parma), Graziano Salsi (presidente a Reggio Emilia), Aldemiro Bertolini (presidente a Modena), Angelo Romagnoli (presidente a Bologna), Alessandro Bezzi e Mario Gualazzi. Alai, presidente di Banca Reggiana-Credito Cooperativo, della Confcooperative di Reggio Emilia e vicepresidente della Confcooperative Emilia-Romagna, concluderà il mandato, insieme agli altri amministratori del Consorzio, nel 2017.
“Quattro anni di lavoro – sottolinea lo stesso Alai – le cui linee rappresentano la continuità di strategie che assegnano una priorità assoluta ad una ordinata gestione dei flussi produttivi (in flessione del 2,1% nel primo trimestre 2013), ad un ulteriore investimento sulle azioni per l’export (la crescita è stimata tra il 6 e il 7% nel 2013), all’utilizzo dei nuovi strumenti di relazione con il mercato che ci siamo dati (la società I4S tra questi, che prevede il ritiro di 84.000 forme nel 2013, per destinarle a nuovi mercati stranieri), ad un più stringente dialogo con il sistema della GDO, al lancio di nuovi prodotti a base di Parmigiano Reggiano, al rafforzamento dell’azione sul canale Horeca (hotel, ristoranti, cafè e catering) e sul vending, i distributori automatici che si sono progressivamente diffusi in tanti ambiti di lavoro.
“Un insieme di piste – prosegue Alai – che appartengono a quel deciso orientamento al mercato e ad una più forte relazione con i consumatori che va oltre la sola comunicazione dei valori distintivi del prodotto, ma coinvolge più attivamente tutti soggetti della filiera per dare valore a questa distintività, puntando a tradurla in una maggiore sicurezza e stabilità dei redditi dei produttori, obiettivo cui il Consorzio e tutte le organizzazioni dei produttori debbono puntare insieme”.
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