L’assalto al Prosecco DOP non sembra aver fine. Prima il dentista inglese che consiglia di non berlo perché farebbe male ai denti. Oggi sul web un produttore austriaco propone la vendita di lotti di lattine di prosecco (120mila l’ordine minimo) sulla piattaforma web di Alibaba, il gruppo cinese, dedicata ai commercianti. Peccato che il prosecco in lattina non esiste. Svanisce, tutto qua. A fermare il commercio (30 milioni di lattine) sono stati gli ispettori dell’Unità di repressione delle frodi, istituito due anni fa dal Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali. Cento ispettori che vigilano il web mattina e sera in cerca di prodotti italiani falsi.
“È un’operazione che dà il segno della grandezza del fenomeno delle contraffazioni – ha scritto sul sito web del dicastero il ministro Maurizio Martina – e spiega concretamente come l’Italia sia all’avanguardia nel contrasto. Abbiamo portato avanti più di 2mila interventi di protezione con risultati di valore. Siamo l’unico Paese al mondo ad avere accordi con i più importanti player del web, come eBay, Google e Alibaba, per garantire tutela alle nostre DOP e IGP pari a quella che hanno i marchi commerciali”. Chi fosse il venditore per ora non si sa. Di sicuro la frode arrivava dell’Austria. Il prezzo richiesto per ogni lattina era di 0,67 centesimi, mentre sul web quando si trovano vengono vendute a un prezzo che varia dai 3 ai 5 euro. Grazie all’accordo sottoscritto tra Mipaaf e le società del web l’offerta verrà oscurata nel giro di 72 ore. Toccherà poi alla polizia postale, semmai, cercare chi offrisse le lattine di prosecco fasullo.
“Per battere davvero l’italian sounding – conclude Martina – dobbiamo aiutare le nostre aziende ad essere presenti sui mercati internazionali. Abbiamo bisogno di accordi giusti per superare i muri che penalizzano soprattutto le piccole imprese. Per questo abbiamo voluto aprire l’Italian pavilion su Alibaba in occasione della Giornata del vino del 9 settembre. Passiamo da 50 a 120 aziende vinicole italiane coinvolte. Un ulteriore tassello operativo dell’accordo siglato tra Jack Ma e Matteo Renzi lo scorso anno in Cina”. Certo se le frodi camminano a questo passo fermarle sarà veramente arduo,anche se il ministero ce la sta mettendo tutta per bloccarle. Il mondo è inondato di Prosecco DOP, ma il punto è difendere la qualità e l’italianità di un prodotto che viene realizzato in un fazzoletto di terra veneta, da Conegliano a Valdobbiadene trenta chilometri di colline dai versanti ripidi dove ormai non c’è pezzo di terra ricoperto di vigneti.
Fonte: Repubblica.it