“Non passa giorno che l’agropirateria non sia al centro delle cronache del nostro Paese, con prodotti come il Grana Padano DOP continuamente danneggiati da chi non rispetta la legge“. Lo sostiene Stefano Berni, direttore del Consorzio Grana Padano, commentando due notizie di cronaca che, in queste ore, hanno portato alla luce vere e proprie truffe. La prima si è verificata a Roma dove in un supermercato di una nota catena alimentare, venivano vendute delle confezioni di volgare formaggio similare etichettato come Grana Padano DOP. Il prodotto, grazie all’intervento degli agenti consortili che prontamente hanno portato il caso all’attenzione dei carabinieri del Nucleo Antifrode, è stato sequestrato e il titolare denunciato.
La seconda a Maddaloni, in provincia di Caserta, con un ambulante che ha riportato in evidenza su un formaggio similare bianco, senza marchio, la dicitura “Grana Riserve Padane”. Anche in questo caso, sempre in collaborazione con i carabinieri, il prodotto è stato sequestrato e a carico del commerciante è stato redatto un verbale di infrazione. “Si tratta di casi apparentemente poco clamorosi perché riguardano qualche decina di pezzi, ma che sommati fra loro – aggiunge Stefano Berni – portano a un danno economico immenso per le nostre aziende e per tutto il nostro sistema”. Un danno che, solo per il Grana Padano, vale 1 miliardo di euro, 700 milioni all’estero e 300 milioni in Italia. “Il Consorzio – prosegue il direttore – attraverso un proprio servizio di vigilanza, dotato di personale altamente specializzato e tecnicamente formato per prevenire, combattere e sconfiggere le frodi alimentari, vigila costantemente ma le truffe sono la quotidianità e anche grazie all’ottimo lavoro delle forze dell’ordine cerca di arginare questa piaga”.
Fonte: Gazzetta di Mantova