Nessun pericolo dalle unioni dei comuni per i nomi delle denominazioni, siano DOP o IGP. La fusione tra entità amministrative non comporterà ripercussioni per i prodotti a Indicazione Geografica (IG). La prima rassicurazione arriva da Paolo De Castro membro della commissione agricoltura e sviluppo rurale del Parlamento europeo. «Le fusioni tra comuni non avranno effetti sulle tutele che l’Europa garantisce ai prodotti certificati come il Culatello di Zibello. La protezione all’interno dei confini dell’Unione di questi prodotti, espressione di particolari territori, rimane immutata e solida grazie alle importanti regole fissate dal Parlamento europeo nel «pacchetto qualità», commenta. «E più nello specifico nella norma ex officio, che protegge e continuerà a proteggere le nostre eccellenze da usurpazioni, evocazioni e imitazioni».Le fusioni dei comuni sono previste dal governo, e premiate grazie a un emendamento del Pd con un contributo straordinario che farà salire dal 20 al 40% i trasferimenti erariali attribuiti per l’anno 2010. Questo tuttavia non produrrà effetti sul sistema agroalimentare certificato. Giuseppe Liberatore, presidente Aicig, l’associazione dei Consorzi di tutela, sostiene che «il nome rimarrà sempre il solito anche se il comune è cambiato. La notorietà, quella legata a un nome e attorno al quale è nata, rimane». E per Liberatore «non ci saranno neppure problemi di immagine».
Anche Cesare Mazzetti, presidente della Fondazione Qualivita e membro del Cda dell’Aceto Balsamico di Modena IGP è ottimista. «Non esiste alcun pericolo vero, le zone di produzione rimarranno tali e quali. Zibello cambia nome, ma la denominazione rimane». Mazzetti fa anche qualche esempio. «Il Parmigiano Reggiano DOP si fa anche a Modena, ma il comune non è indicato nel nome, oppure si può pensare al prosciutto di Parma che si chiama così ma non esiste alcun prosciuttificio all’interno della città di Parma. Questo per dire che un prodotto deriva dalla tradizione e una denominazione rappresenta e identifica il territorio al quale quel prodotto è legato e che va oltre i nomi e i confini amministrativi. Quello che conta è il disciplinare di produzione». Importante, sostiene infine Mazzetti, è tutelare DOP e IGP. «Il mercato va molto bene, c’è un picco di riconoscibilità da parte del consumatore, ma deve essere migliorata la tutela dei nomi che è la vera debolezza del sistema rispetto a quanto avviene, invece, negli Stati Uniti con i marchi».
Non cambieremo nome anche se cambiano i nomi amministrativi dei comuni». Massimo Spigaroli non ha dubbi sul futuro della denominazione Culatello di Zibello DOP di cui è presidente del Consorzio di tutela. Una delle prime fusioni comunali, l’accorpamento amministrativo tra i comuni di Zibello e quello di Polesine Parmense per dare vita a Polesine-Zibello, non avrà ripercussioni sulla DOP. «Non succederà niente, una DOP non dipende dal nome del comune ma rappresenta un territorio».
Fonte: Italia Oggi