Le spese di gestione delle aziende agricole sono aumentate di quasi il 50 per cento mentre il prezzo di un litro di latte è fermo a 37 centesimi al litro. Per produrre un litro di latte, tra costi delle materie prime e spese di gestione, occorrono non meno di 40 centesimi al litro. Nella provincia più agricola della Sicilia si produce sottocosto e il futuro delle aziende sembra segnato. «Viviamo una situazione che rischia di far chiudere decine di aziende agricole – racconta Gino Licitra, imprenditore zootecnico – se è ciò che la classe politica vuole, in un momento di crisi come questo, allora lo dica chiaramente e se ne assuma la responsabilità ». Una situazione che sta diventando insostenibile per migliaia di imprenditori agricoli di Ragusa, che continuano a subire il peso dell’abbassamento dei prezzi alla produzione. «Gli allevatori sono al collasso – affermano il presidente e il direttore regionale della Coldiretti, Alessandro Chiarelli e Giuseppe Campione -. Non è più possibile sostenere una crisi che richiede l’attenzione da parte di tutte le istituzioni per incentivare il consumo di latte siciliano e ottenere la giusta remunerazione. Non si capisce perché il latte destinato alla produzione del Parmigiano reggiano costi 62 centesimi al litro, per l’Asiago si ricavano 55 centesimi e i produttori siciliani che concorrono alla produzione del Ragusano Dop ottengono inceve meno di 40 centesimi. Siamo di fronte a una sorta di “questione meridionale del latte”, una situazione che deve essere superata con l’impegno di tutti ».
Fonte: Il Giornale di Sicilia