Perla prima volta Ministero delle Politiche agricole, dello Sviluppo economico e l’associazione dei produttori Assica hanno messo a fattor comune risorse, impegni e capacità organizzative per rafforzare la presenza dei prodotti Made in Italy sui mercati mondiali. Il risultato più evidente è il recente “sblocco” degli Stati Uniti all’import, facendo decadere fittizie barriere sanitarie e doganali. Risultato ottenuto anche con l’impegno del nostro ambasciatore a Washington. Ed è di ieri la notizia che Canada e Uruguay hanno finalmente aperto alle importazioni di Bresaola della Valtellina IGP. Paradossale invece la situazione in Brasile, come ha rimarcato il presidente di Assica, Nicola Levoni nel corso dell’assemblea a Expo che lo ha riconfermato per il biennio 2015-17. L’Italia importa tagli di carne bovina per bresaola, che viene stagionata poi in Valtellina. Lo stesso Brasile però si rifiuta di importare il prodotto stagionato, adducendo surrettizi motivi sanitari.
I produttori italiani di salumi giudicano il 2014 come un anno difficile, con una contrazione sia nei volumi prodotti che nei ricavi. In compenso cresce ancora il giro d’affari dell’export. Nel dettaglio, lo scorso anno l’Italia ha prodotto 1,16 milioni di tonnellate di salumi e insaccati, con un calo dell’1,2% sull’anno precedente. Il fatturato, a sua volta, ha superato i 7,8 miliardi di euro (-1,5%), mentre l’export ha totalizzato 1,26 miliardi di euro (+6,3%)
Fonte: Il Sole 24 Ore