Sospeso il dossier sulla liberalizzazione dei vitigni a Bruxelles si apre un altro fronte critico per il vino italiano. Allo studio l’ipotesi di azzerare agevolazioni doganali e fiscali per chi produce meno di mille ettolitri. Si alza lo scontro tra i viticoltori italiani e Bruxelles. Rinviata a un secondo momento su proposta della Commissario UE Hogan, la questione della possibile liberalizzazione dei nomi dei vitigni in etichetta, ecco che si apre un nuovo capitolo che vede una vera e propria offensiva di Bruxelles nei confronti dei piccoli produttori di vino.
E’ quanto emerso nei giorni scorsi dal vertice che si è tenuto al Mipaaf tra le organizzazioni agricole italiane e il dirigente della DG Agri a Bruxelles, Jacques Nadolski. Nel corso dell’incontro il dirigente UE se da un lato ha confermato il rinvio della discussione sulla questione della liberalizzazione delle etichette (che avrebbe consentito a chiunque di l’indicazione in etichetta di nomi oggi riservati all’Italia come Lambrusco, Verdicchio o Vermentino) ha però confermato d’altro canto che Bruxelles ha virato su un nuovo obiettivo: scardinare un’altra specificità del vino italiano e cioè le agevolazioni riconosciute ai piccoli produttori.
Fonte: Il Sole 24 Ore – Agrisole