Il Sole 24 Ore
Tutto lasciava credere che sarebbe finita con un’altra debacle, dopo la pesante sconfitta incassata sul “made in”. Invece ieri, a Strasburgo, l’europarlamento, con un voto a schiacciante maggioranza, ha clamorosamente battuto il partito nordico degli importatori, i cui interessi sono tradizionalmente contrapposti a quelli dei produttori, coloro che per intendersi soffrono la concorrenza sleale di Cina, Vietnam e simili emergenti. In ballo, la riforma degli strumenti Ue di difesa commerciale