30° Consorzio ABM, presentato il progetto congiunto “Terre del Balsamico”
A pochi giorni dall’anniversario dei 30 anni della nascita del Consorzio Tutela Aceto Balsamico di Modena, la sottoscrizione del Consorzio di secondo livello fra Aceto Balsamico di Modena IGP e Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP
Il mondo dell’Aceto Balsamico di Modena è in continuo fermento. Dopo il recente riconoscimento del Distretto del cibo all’Aceto Balsamico di Modena IGP e l’accoglienza da parte della Regione Emilia Romagna della richiesta a divenire Distretto del cibo l’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP, da poco è stato celebrato il trentennale della costituzione del Consorzio Aceto Balsamico di Modena, alla presenza del mondo associativo e politico-istituzionale, che ha visto tra gli altri la partecipazione del Vice Presidente del Senato Sen. Gian Marco Centinaio, del Presidente della Commissione Agricoltura del Senato Sen. Luca De Carlo, dell’Eurodeputato e membro della Commissione per l’Agricoltura e lo Sviluppo Rurale al Parlamento Europeo On. Paolo De Castro, oltre al Governatore della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini e al Sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli. La riflessione sul sistema dei Consorzi di tutela è stata sviluppata attraverso gli interventi del Direttore Generale di OriGin Italia e della Fondazione Qualivita Mauro Rosati, del Presidente di OriGin Italia Nicola Cesare Baldrighi, del Direttore del Consorzio di tutela del Parmigiano Reggiano, del Presidente di OriGin International Riccardo Deserti e del Presidente del Consorzio Parmigiano Reggiano, nonché Vice-presidente Coldiretti nazionale, Nicola Bertinelli.
Presidente Grosoli un grande successo?
A guardarsi indietro nessuno avrebbe immaginato di ottenere questo risultato: siamo partiti in 12 e adesso i soci sono 50, il comparto vale oltre un miliardo al consumo.
In questi trent’anni siete riusciti a portare l’Aceto Balsamico di Modena ad essere la Ferrari dei prodotti DOP e IGP?
In effetti, grazie al grande lavoro fatto dai nostri imprenditori, oggi l’Aceto Balsamico di Modena, è il primo ambasciatore del Made in Italy per l’esportazione e nella top five delle specialità alimentari italiane a Indicazione Geografica
Un grande risultato ma quali benefici per Modena?
Lo sviluppo di un’economia fiorente che offre opportunità di lavoro e di crescita a tutto il territorio, inoltre i nostri Aceti Balsamici di Modena contribuiscono, insieme alle opere d’arte per cui è famosa Modena tra cui il sito Unesco, ad affermare il nome “di Modena”, i 92 milioni di bottiglie prodotte raggiungono i consumatori di oltre 130 Paesi.
L’Aceto Balsamico come driver turistico?
Certamente, oggi grazie anche al lavoro di promozione e comunicazione svolto dal Consorzio in tandem con il Consorzio dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena dal 2002 l’ultima domenica di settembre organizziamo Acetaie Aperte, sono ogni anno di più i turisti che vengono in visita nelle acetaie per conoscere la storia e la cultura racchiuse in questo prodotto. ed
Il Regolamento sulle Indicazioni Geografiche appena approvato in Commissione Agricoltura va in questa direzione rafforzando il ruolo dei Consorzi?
Si certo, nel Regolamento sono state unificate le norme sui gruppi, sui Consorzi, sulle procedure e sulla protezione riconoscendo ancora di più il ruolo ai Consorzi di motori di sviluppo delle IG fra cui la promozione del turismo a indicazione geografica.
Un successo dell’Aceto Balsamico di Modena che nasconde delle insidie?
Le imitazioni e le evocazioni del nostro prodotto sono molto diffuse e purtroppo sempre più frequenti. Il nuovo Regolamento ci aiuterà anche in questo, del resto il Consorzio Tutela è da sempre molto impegnato su questo fronte, stiamo lavorando con le istituzioni e con il Governo italiano per contrastare la produzione di aceto balsamico in Slovenia e a Cipro.
Quale futuro per il settore?
Nonostante il periodo di recessione economica i segnali sono positivi, e proprio di questi giorni la costituzione del Consorzio di secondo grado “Le Terre del Balsamico” che guarda al futuro unendo le due anime dell’Aceto Balsamico, quella IGP e quella DOP.
Enrico Corsini lei oltre ad essere il Presidente del Consorzio Tutela dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena, ha tenuto a battesimo “Le Terre del Balsamico” e ne sarà il primo Presidente. Ma quali le differenze?
I Consorzi di Tutela continueranno a svolgere il loro lavoro autonomamente, “Le Terre del Balsamico” vedrà i due Consorzi lavorare in sinergia per valorizzare e promuovere l’immagine delle due produzione DOP e IGP e del comune territorio.
Lei che ha visto nascere il Consorzio trent’anni fa e ha vissuto la complessità di questo settore anche come politico cosa vede nella nascita di questo progetto?
L’unione dei due mondi del “Balsamico”, un sogno impensabile fino a pochi anni fa. Il vero successo di questo progetto è vedere riuniti intorno allo stesso tavolo per la prima volta i produttori di Aceto Balsamico di Modena IGP e Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP. È il segno di un importante cambio di cultura, una svolta storica per il territorio e si pone come esempio per tutti coloro che hanno a cuore il futuro del patrimonio culturale e umano, nonché economico e sociale delle terre del Balsamico.
Da quale necessità nasce il progetto?
Nasce da un’evidenza. In pratica, la maggior parte dei produttori, ogni giorno promuovono l’uno e l’altro prodotto, ed uno è sostegno dell’altro: l’Aceto Balsamico di Modena IGP ha un grande mercato, grazie alla sua versatilità che si sposa con tutte le cucine del mondo; il “Tradizionale” porta con sé il fascino della cultura legata alle famiglie di Modena e alla storia. Nella realtà è un’unione di fatto già in atto.
I produttori che vantaggi ne trarranno?
Promuoveremo la ricerca scientifica e attiveremo ricerche e studi di mercato al fine di consolidare la reputazione e l’immagine delle due denominazioni così operando aiuteranno a creare valore su ambedue i prodotti e nuove opportunità commerciali per gli operatori oltre ad aumentare la diffusione della conoscenza e consapevolezza attraverso azioni congiunte di comunicazione e promozione.
“Le Terre del Balsamico” come esempio di imprenditoria “sociale”?
Abbiamo dei grandi imprenditori che hanno dimostrato approvando questo progetto di essere lungimiranti. Non solo hanno saputo portare l’Aceto Balsamico ad essere un modello di sviluppo economico per un territorio, ma hanno capito che per raggiungere obiettivi e dare stabilità al comparto occorre fare squadra, superare le diffidenze e mettere in campo progetti concreti e portarli avanti con strumenti efficaci: lavorare uniti.
DOCUMENTI
VIDEO-INTERVISTE 30° Consorzio Tutela Aceto Balsamico di Modena
Presidente Maria Angela Grosoli
On. Paolo De Castro
Sen. Gian Marco Centinaio
Stefano Bonaccini
VIDEO-INTERVISTE “Terre del Balsamico”
Presidente Consorzio Terre del Balsamico Enrico Corsini
Vicepresidente Consorzio Terre del Balsamico Maria Angela Grosoli