Il periodo ottobre-dicembre 2016 per il sistema dei prodotti IG italiani ha mostrato evidenze interessanti dal punto di vista economico. Diverse le notizie positive legate alla #produzione delle filiere certificate: fra gli Ortofrutticoli ottimi risultati per il Limone di Siracusa IGP (con una produzione record che nel primo semestre del 2016 supera del +50% quella complessiva del già ottimo 2015), Uva di Mazzarrone IGP (con una crescita stimata del +30% del prodotto certificato nel 2016), Melone Mantovano IGP (+240% di quantità commercializzata da maggio a ottobre), Radicchi Veneti IGP (il dato a novembre è di quasi 110mila tonnellate raccolte) e Aglio di Voghiera DOP (produzione record di 1.200 tonnellate nel 2016); cali produttivi invece per l’Arancia di Ribera DOP a causa dell’alluvione del 25 novembre che ha provocato una flessione del 10-20% e le Castagne DOP IGP colpite prima dalla vespa cinipide e poi da un fungo che ne ha devastato il raccolto. Trend positivo per i Prodotti a base di carne con il Salame di Varzi DOP che registra un +13% nel primo semestre del 2016 e la Spressa delle Giudicarie DOP che ha prodotto oltre 7mila forme nell’anno.
Sul fronte della #campagna olearia 2016 le prime notizie riguardo i dati sulla produzione giungono dal Consorzio Olio Toscano IGP, che ha dichiarato la produzione di 3 milioni di bottiglie per un giro d’affari di oltre 50 milioni di euro, un risultato purtroppo che è in linea con il dato nazionale previsto in calo di oltre il -30% ma che è comunque migliore di quanto registrato in altre regioni olivicole come la Puglia, la Sicilia o la Campania. Diversamente invece il Riviera Ligure DOP che ha registrato un’annata da record con oltre 6.700 quintali di olio certificato prodotto.
Dal punto di vista quantitativo, la #vendemmia2016 si pone al primo posto nella classifica degli ultimi dieci anni seguita dal 2015 (50,7 milioni di ettolitri) e dal 2006 (49,6 milioni di ettolitri) secondo i primi dati di Assoenologi. L’Abruzzo e la Puglia sono le regioni che hanno fatto registrare i maggiori incrementi di produzione compresi fra il +10% e il 15%, segue con +7% il Veneto e con +3% il Piemonte e l’Emilia Romagna. Dai Consorzi le notizie riguardano il Primitivo di Manduria DOP che ha raccolto per 20 milioni di litri di vino con cui saranno prodotte 25 milioni di bottiglie con un miglioramento del +10-12% rispetto al 2015. Si confermano gli entusiasmi dei pronostici sia per la vendemmia del Lambrusco DOP che del Pignoletto DOP e del Conegliano Valdobbiadene – Prosecco DOP: quest’ultimo infatti ha prodotto 90 milioni di bottiglie e un grande aumento del valore di mercato che dal 2014 è cresciuto del +15%. Bene il Sicilia DOP che aumenta di 3 milioni di bottiglie la produzione che si attesta sui 27 milioni di bottiglie complessive. Vendemmia “nera” invece per alcune cantine dell’Oltrepò Pavese che hanno subito atti vandalici e lo sversamento di oltre 600mila litri di Pinot Nero DOP, inesorabilmente andato perduto. Positivo invece lo scenario per la Falanghina del Sannio DOP con l’obiettivo per il 2016 di 6 milioni di bottiglie, per l’Alta Langa DOP che, con i risultati del 2016, registra una crescita del +48% negli ultimi quattro anni e per il Lugana DOP che conferma il trend che negli ultimi dieci anni ha portato a raddoppiare la produzione.
In merito ai #consumi e ai #prezzi sul mercato nazionale è da segnalare l’indagine Ismea che descrive una brusca contrazione del -6% sulle vendite del settore suinicolo nella prima metà dell’anno. Rispetto alle Indicazioni Geografiche il Prosciutto di San Daniele DOP ha perso il -8,4%, lo Speck Alto Adige IGP il -4% e i Salamini Italiani alla Cacciatora DOP il -3,1%. In crescita il Prosciutto Toscano DOP che registra un +64%, lo Zampone di Modena IGP con quasi il +45% e la Mortadella Bologna IGP +13,9%. Alla fine dell’anno, Cotechino Modena IGP e Zampone Modena IGP, grazie agli ordini legati alle festività, stimano un buon recupero rispetto ai risultati non brillanti del 2015. Per il Prosciutto di Parma DOP il Crefis evidenzia a settembre un indice di redditività più elevato rispetto al 2015 del +6,9%. Buone performance anche per la categoria Formaggi con la Mozzarella di Bufala Campana DOP che per le festività ha distribuito 24 milioni di pezzi e per il Parmigiano Reggiano DOP che vede rialzi significativi delle quotazioni. Analizzando il settore vino, un’indagine del Consorzio del Commercio elettronico dimostra come l’e-commerce nel 2016 vale in Italia 575 milioni di euro, +30% rispetto al 2015: l’enogastronomia cresce del +17% con un valore di poco superiore ai 240 milioni di euro.
Infine sul fronte #export, Ismea segnala per il vino un incremento in valore del +1% nei primi sette mesi dell’anno, per esportazioni complessive di circa 3 miliardi di euro. Bene gli Spumanti (guidati da Prosecco DOP, Asti DOP e Franciacorta DOP) che, secondo un’analisi Coldiretti su dati Istat, hanno incrementato l’export del +21% e venduto in particolare in Gran Bretagna diventata nel 2016 il primo mercato mondiale di sbocco che, con un aumento record del +42%, si pone davanti agli Stati Uniti dove comunque si rileva +23%. Il Consorzio del Chianti DOP ad ottobre ha iniziato un tour tra Cuba, Panama, Perù e Colombia con venticinque aziende associate per incrementare l’export in un mercato ancora poco esplorato, diversamente da quello asiatico dove, come riporta Nomisma, l’import complessivo di vino è passato da 1,6 a 6,1 miliardi di dollari in dieci anni. La Cina, quarto buyer globale del vino, è per l’Italia il 10° cliente, con acquisti che però hanno superato quota 90 milioni di euro e una crescita del +28,1% (Business Strategies – Wine Monitor). Bene anche l’export agroalimentare DOP IGP che, secondo un’analisi Ismea, nei primi nove mesi del 2016 segna quota 28 miliardi di euro. Le vendite dei Formaggi italiani, secondo il Clal, sono cresciute nei primi otto mesi del 2016 del +18,9% con forti impennate in USA (89mila tonnellate, +2%), Svizzera, Arabia Saudita, Giappone e Cina (1.184 tonnellate ma +43%). L’Italia anche grazie al via libera all’esportazione di Carne fresca limitatamente alla macroregione del Nord riconosciuta indenne dalla malattia vescicolare, ha visto un aumento di quasi il +18% in quantità e del +7,2% dei ricavi, soprattutto verso la Cina e gli USA (Ismea). A fine novembre durante Interpoma, la fiera internazionale di Bolzano sulla filiera melicola, è stata istituita una piattaforma condivisa dall’Italia con altri cinque Paesi UE (Spagna, Francia, Olanda, Belgio e Polonia) per sensibilizzare la Commissione UE affinché garantisca reciprocità nell’azione di sostegno all’export fuori dall’Unione. Buone anche le vendite della Pasta di Gragnano IGP che vale il 14% dell’export nazionale di settore, riuscendo a raggiungere le tavole di almeno 10 milioni di persone (+8%), mentre la Piadina Romagnola IGP visti gli ottimi risultati sul fronte nazionale e in ambito di fiere internazionali, punta a promuovere il prodotto all’estero, soprattutto negli USA.
Infine, a inizio dicembre il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali ha comunicato l’approvazione da parte del CIPE del piano operativo per il settore agricolo e agroalimentare, consentendo l’avvio di investimenti per 400 milioni di euro.