La Stampa
“Dobbiamo continuare a lavorare sulla qualità”. E’ l’imperativo categorico che si sono posti i produttori di Fontina DOP in Valle d’Aosta. Lo ribadisce Mauro Trèves, il presidente della Cooperativa Produttori Latte e Fontina. Ogni anno la coop produce quasi 300 mila forme. In Valle si sono accorti che è il tempo di correre ai ripari, perché negli ultimi anni è triplicato il numero delle forme di Fontina DOP rese. Il motivo? Hanno tanto di marchio Dop, rispettano il disciplinare e tutte le altre prescrizioni, ma il gusto non è quello che dovrebbe essere.
«Circa 100 mila forme – dice Trèves – le porzioniamo noi, quindi vediamo se sono buone. Le altre vengono spedite intere ai negozi». I commercianti le tagliano e, se si accorgono che la qualità non è quella prevista, le rimandano alla cooperativa. «Non mi è mai capitato di mangiare un Parmigiano che non fosse buono, con la Fontina invece succede», aveva ammesso l’anno scorso il direttore della coop, Ezio Tosco. Per cercare di invertire la tendenza ora la Regione ha siglato un protocollo d’intesa con il Consorzio che lavora per la tutela della Fontina DOP.