L’azienda trentina Bauer prosegue nella messa a punto di uno stabilimento gioiello ecocompatibile, puntando al rapporto con i fornitori e al welfare dei dipendenti. Il tutto certificato.
Ecosostenibilità, basso impatto ambientale, supporto al benessere dei collaboratori e dei loro familiari e garanzia di sicurezza dei prodotti: sono questi i quattro valori condivisi che Bauer sostiene fin dalle origini. Da oltre 90 anni l’impresa trentina produce dadi da brodo e insaporitori. Con un unico stabilimento a Trento, rappresenta una piccola azienda, ma è il terzo player nazionale e primo nel bio, con una quota del 6,5% su un mercato dei preparati per brodo tradizionali (tavolette e granulari) fatto all`80% circa da due grandi realtà (Star e Knorr). Un comparto in flessione nel 2021 che ha causato un anno buio dovuto ai lockdown per la pandemia. Nonostante ciò, Bauer consolida la crescita del 2020, con un fatturato di 5,5 milioni.
Origini forti
“Siamo nati con prodotti naturali, da sempre abbiamo evitato glutammato, additivi. I nostri prodotti più alto vendenti sono vegetali. Sul bio siamo stati antesignani, nel ’96 abbiamo certificato una linea dedicata e oggi il dado biologico è il nostro terzo prodotto“, fa sapere Giovanna Flor, amministratore unico della Spa, che recentemente è intervenuta all’Innovation Day, in occasione della XVII edizione del Festival dell`Economia di Trento, dove ha parlato dell`importanza della sostenibilità a 360 gradi. L’azienda vuole trasmettere la sua filosofia green non solo con i prodotti, ma anche attraverso lo stabilimento, un gioiello di edilizia ecocompatibile. Inaugurato nel 2012, è certificato secondo i rigorosi parametri internazionali Leed. “Abbiamo raggiunto il livello Gold, a 7 punti dal Platinum, un punteggio altissimo come edificio industriale, ottenuto grazie a una serie di accorgimenti in varie direzioni. Anche l’immobile doveva parlare di Bauer e del prodotto. Serviva come supporto alla nostra idea di produzione naturale, rispettosa dell’ambiente. Abbiamo, così, fatto questo investimento di 6,5 milioni che ha portato a molti benefici, per esempio la classe A“.
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L’attenzione sostenibile si spinge ai fornitori. “Abbiamo conseguito la certificazione Valore condiviso, valutata da Csqa, che certifica la capacità di comunicare i propri valori, tra cui l’ecosostenibilità. È quello che facciamo annualmente con i nostri fornitori di materie prime e imballaggio: condividiamo con loro un percorso di miglioramento. Ci raccontiamo le azioni messe in atto per migliorarci. È un ottimo sistema, che coinvolge gli attori ed entra anche nella valutazione del fornitore“.
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Fonte: Mark UP