Secondo la Commissione Europea, per molti alimenti sarebbe sufficiente indicare la provenienza comunitaria o non comunitaria, anziché quella del Paese. Anche se con mesi di ritardo la Commissione Europea sta per pubblicare due rapporti molto attesi sull’origine obbligatoria in etichetta per alcune categorie di prodotti alimentari. Secondo il regolamento 1169/2011, testo di riferimento per l’UE sull’etichettatura dei cibi e le informazioni ai consumatori, le relazioni dovevano essere presentate entro dicembre 2014.
A parte il semestre del passaggio di consegne delle istituzioni europee (elezioni, nonnina nuova Commissione e nuovo presidente del Consiglio UE), il ritardo sembra anche dovuto a una scelta fatta dall’Esecutivo a fronte di forti pressioni da parte delle lobby della filiera alimentare e degli Stati.
I due studi vertono rispettivamente sull’opportunità di prevedere per legge l’indicazione del luogo di provenienza dei «prodotti non trasformati, tuono-ingrediente oppure contenenti ingredienti che rappresentano più del 50% di un alimento», e di particolari tipi di carne fresca come il coniglio, latte e latte utilizzato come ingrediente.
Fonte: L’Informatore Agrario